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  • di Marco Molendini
  • mercoledì 24 maggio 2017, 00:00

Allarme concerti, è psicosi attentati

Effetto Grande (nel senso di Ariana e della bomba che ha trasformato il suo concerto da festa a cerimonia luttuosa): ieri il box office dei concerti si è quasi fermato. Oltre il sessanta per cento di vendite in meno, rispetto ai giorni precedenti. L’effetto paura, però, cambia di poco le carte in tavola: i biglietti dei grandi eventi sono volati via con largo anticipo, insomma i giochi sono fatti da tempo. Qualcuno ha comunque provato a ripensarci (ieri Roberto De Luca, il patron italiano di Live nation, la major della musica dal vivo, ha ricevuto anche alcune richieste di rimborso, ma il panico non fa parte della casistica che dà diritto alla restituzione del biglietto).

STAGIONE AL VIA
Non resta, allora, che mettersi il cuore in pace, affidarsi alla buona sorte o confidare sulle capacità dei nostri organizzatori, tanto più che la stagione degli appuntamenti di massa all’aperto è al via: sabato a Roma, c’è un primo raduno a piazza del Popolo i TIM MTV Awards 2017 (con Fabri Fibra e Francesco Gabbani), ma i giochi veri si faranno da giugno con i Guns‘n’roses il 10 a Imola, i Radiohead il 14 a Firenze, i Depeche Mode il 25 allo Stadio Olimpico, Tiziano Ferro il 28 e il 30 sempre all’Olimpico, Vasco Rossi atteso da 220 mila fan a Modena il primo luglio, i Coldplay con il doppio San Siro il 3 e 4 luglio, i Jamiroquai l’11 luglio a Firenze, gli U2 il 15 e 16 all’Olimpico.

LA SICUREZZA
«Siamo i più bravi in questo senso» sentenzia Mimmo D’Alessandro, parlando dell’organizzazione e della sicurezza della musica nel nostro paese. La ditta D’Alessandro & Galli portò i Rolling Stones al Circo Massimo e, a settembre, li riporterà a Lucca. Finora facendo i debiti scongiuri in effetti non è successo nulla, anche se le segnalazioni di pericoli arrivano: «Sono anni che abbiamo avvisaglie da parte delle forze dell’ordine e proviamo ad attrezzarci sempre di più, nonostante i costi in questo settore siano alti». D’Alessandro si riferisce al prezzo di allestimento dei tornelli (che varia a seconda del numero degli ingressi) e a quello per i metal detector: quelli che si usano normalmente sono le palette a mano, ormai presenti in ogni manifestazione. Per quelli tipo aeroporto i costi sarebbero quasi proibitivi: circa 50 mila euro di affitto per ogni dispositivo. «Parlarne va bene, predisporre nuove misure pure» dice De Luca, ma fa notare come si stia discutendo dopo un’attentato in cui il terrorista ha colpito fuori dell’arena dove Ariana Grande aveva cantato: «Evidentemente non è riuscito a entrare dentro», osserva concludendo che la security ha fatto il suo lavoro. E aggiunge: «Dovremmo occuparci anche del fuori, ma che titolo abbiamo per farlo?». La conseguenza di quanto successo l’altra sera sarà comunque che i controlli saranno ulteriormente rafforzati: «Faremo quello che le forze dell’ordine ci chiederanno» spiega Sergio Giuliani di The Base, che organizza Rock in Roma e fornirà il supporto a Live Nation per i concerti all’Olimpico dei Depeche mode e degli U2: «Le palette detector le abbiamo comprate da tempo e ogni spettatore, ogni zaino, ogni borsa che arriva allo stadio o a Capannelle viene controllato». E De Luca aggiunge: «Entrare dentro lo stadio con una cintura esplosiva è praticamente impossibile. Saremo ancora più rigidi, ne va della pelle del pubblico, degli artisti, nostra e dei nostri figli. La gente non dovrà però spazientirsi se le code diventeranno più lunghe e i tempi d’attesa aumenteranno. Penso che ne valga la pena».

 

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