Firenze, bimbo di 7 anni prima dimesso, poi operato: «Dategli paracetamolo». Aveva un'emorragia interna
Un bimbo di 7 anni è stato operato d'urgenza alla testa al pediatrico Meyer di Firenze per un principio di emorragia dopo essere stato rimandato a casa nel giro di un'ora dai medici del pronto soccorso dell'ospedale San Giuseppe di Empoli, dove era stato portato dai genitori dopo una caduta. Il piccolo, che adesso sta bene, è stato dimesso nei giorni scorsi.
La vicenda, diventata un caso, si aggiunge a un altro episodio sanitario controverso avvenuto sempre in Toscana, all'ospedale di Pistoia, dove una donna di 28 anni è morta domenica scorsa per arresto cardiaco dopo essersi recata tre volte al pronto soccorso ed essere stata dimessa al termine delle visite. Per quanto riguarda il caso del bimbo, residente nell'Empolese, secondo il racconto del padre era caduto a una festa di compleanno, perdendo conoscenza. Dopo l'episodio i genitori lo hanno portato al pronto soccorso.
In base alla ricostruzione dei fatti della Asl, il piccolo è arrivato in ospedale alle 19,18. Il medico di turno lo ha visitato e non avendo riscontrato deficit neurologici ha deciso di non sottoporlo ad altri esami per non esporlo ai rischi delle radiazioni in assenza di sintomi preoccupanti, così come previsto dai protocolli. Così il bambino è stato dimesso alle 20,08, con l'indicazione di assumere paracetamolo in caso di dolore e istruendo i familiari sulla necessità di osservare il suo comportamento per le successive 24 ore. Una volta a casa però le condizioni del bambino sarebbero precipitate rapidamente, tanto da convincere il papà e la mamma a portarlo al Meyer.
Il pediatrico fiorentino gli sarebbe stato riscontrato un principio di emorragia interna, per il quale i medici hanno deciso di sottoporlo a intervento chirurgico d'urgenza in nottata. Su quanto successo alla 28enne deceduta a Pistoia, la Asl ha già effettuato un audit interno e inviato una segnalazione al rischio clinico aziendale, che ha iniziato gli accertamenti del caso. Nei giorni prima di morire la donna si era recata tre volte al pronto soccorso, e sempre era stata visitata e mandata a casa. Domenica scorsa è arrivata al Dea di Pistoia in arresto cardiaco nonostante le manovre di rianimazione erano già iniziate nella sua abitazione. In ospedale i medici hanno proseguito i tentativi per rianimarla, ma poi non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.