immagine Case popolari: quali requisiti per l'assegnazione?
  • mercoledì 12 settembre 2018, 08:40

Case popolari: quali requisiti per l'assegnazione?

Al giorno d'oggi, sono tante le famiglie che hanno difficoltà economiche. La crisi che ha colpito l'Italia negli ultimi anni ha impoverito diverse persone, tanto che alcune di queste non sono in grado di poter acquistare un'abitazione ne tanto meno di pagarsi un affitto. Per far fronte a questa emergenza, diversi comuni mettono al bando immobili che sono di proprietà dello Stato, per poi assegnarli alle famiglie disagiate con canoni di affitto agevolato. Stiamo parlando delle case popolari. Ma di cosa si tratta nello specifico? Quali sono i requisiti per affittare una casa popolare? Vediamoli insieme.
 
Cosa sono le case popolari 
Una casa popolare, o e.r.p., cioè edilizia residenziale pubblica, è un alloggio di proprietà esclusiva del Comune ma che può essere dato in affitto a persone singole o famiglie che si trovano in condizioni economiche difficili. L'assegnazione viene effettuata tramite un bando pubblico, al quale possono partecipare determinati cittadini che posseggono dei requisiti specifici. Alla scadenza del bando, viene stilata una graduatoria nella quale sono inserite tutte le persone che ne hanno fatto domanda, previo possesso dei requisiti. L'assegnazione alla persona singola o al nucleo familiare viene fatta in base al punteggio riportato da ciascuno di questi soggetti. Chi risulta assegnatario di una casa popolare, può affittarla dietro pagamento di un canone d'affitto agevolato o periodico.
 
Cosa si intende per nucleo familiare 
Generalmente, per nucleo familiare si intende una famiglia costituita dai coniugi oppure da un genitore con i figli. In questa categoria viene anche inclusa la convivenza more uxorio, cioè quel rapporto che lega affettivamente due persone senza però essere vincolati dal matrimonio, i discendenti, gli ascendenti o i collaterali fino al terzo grado. Per rientrare nella categoria richiesta, però, è fondamentale che la convivenza con il richiedente l'alloggio popolare abbia avuto inizio almeno 2 anni prima della data in cui il bando viene pubblicato e possa essere dimostrata secondo la legge.
Vengono considerati conviventi anche due persone che non hanno vincoli di parentela o affinità, sempre a patto che si tratti di una convivenza stabile da almeno 2 anni e possa essere certificata. Lo stesso discorso vale se nel nucleo familiare è presente una persona disabile, portatrice di handicap, non autosufficiente o di età superiore ai 60 anni.
 Per quanto riguarda cittadini extraeuropei, invece, vengono considerati parte del nucleo familiare le persone per le quali è stato richiesto il ricongiungimento.
 

Requisiti per ottenere una casa popolare 
Le case popolari sono destinate a genitori single che hanno figli a carico, ai soggetti disabili, ai cittadini senza fissa dimora e alle giovani coppie. Questi sono i requisiti generali. Poi ci sono ovviamente dei requisiti base che bisogna avere e che possono variare a seconda del Comune in cui sono situati gli alloggi.
 
Requisiti base 
- Il reddito annuo complessivo di colui che partecipa al bando o del nucleo familiare non deve superare, solitamente, i 25 mila euro;
- L'interessato che partecipa al bando deve essere o cittadino italiano, o europeo o di un paese terzo. In quest'ultimo caso, è fondamentale che la persona interessata sia in possesso del permesso di soggiorno per i soggiornanti di lungo periodo, oppure di un permesso di soggiorno biennale; inoltre bisogna attestare che si svolge una regolare attività lavorativa, o dipendente o autonoma;
- Altro requisito è che l'interessato debba avere la residenza anagrafica nel comune che ha indetto il bando per il quale partecipa, e deve svolgere un'attività lavorativa;
- Infine, il soggetto che richiede l'alloggio popolare non deve avere diritti di proprietà, uso e abitazione o usufrutto su altre case popolari, non deve essere proprietario di immobili, ne deve essere assegnatario di ulteriori alloggi popolari o occuparne uno abusivamente.
 
Requisiti preferenziali 
Partendo dal presupposto che le case popolari vengono assegnate in base ad un punteggio, ci sono delle situazioni particolari che danno diritto ad un punteggio maggiore nelle graduatorie finali e riguardano queste categorie di persone.
 
- soggetti che vivono in ricoveri provvisori, come centri di raccolta e dormitori, o in situazioni di sovraffollamento.
- persone separate, divorziate, madri nubili o vedove che hanno figli minori a carico e che sono assistiti dai servizi sociali del comune di residenza da almeno 6 mesi;
- invalidi, anch'essi assistiti dai servizi sociali da almeno 6 mesi, che hanno una diminuzione permanente della loro capacità lavorativa che sia superiore al 66%;
- nuclei familiari che hanno figli minori a carico ed un reddito inferiore ad una determinata soglia minima, o nuclei familiari assistiti dai servizi sociali e con difficoltà alloggiative;
- famiglie all'interno delle quali ci sono uno o più membri che hanno una riduzione della capacità lavorativa superiore al 66%, o con minori invalidi che necessitano di assistenza continua o non sono in grado di deambulare da soli;
- single con almeno un figlio a carico;
- nuclei familiari o famiglie che pagano un affitto che però incide un terzo oltre il loro reddito disponibile;
- famiglie che vivono in abitazioni prive di servizi igienici;
- famiglie "giovani" che si sono formate da non più di tre anni e i cui componenti hanno un'età inferiore ai 35 anni;
- famiglie che abitano in una unità abitativa insieme ad altri nuclei familiari;
- soggetti il cui reddito non supera la pensione minima dell'INPS;
- famiglie che non hanno una casa perché sfrattate;
- famiglie in cui i membri hanno un'età superiore ai 65 anni oppure sono affetti da inabilità al lavoro, o con più di tre figli e almeno uno a carico;
Come già specificato, tutti questi requisiti preferenziali, se posseduti, danno un punteggio maggiore nella graduatoria.
 
Case popolari: requisiti in caso di parità di punteggio 
Qualora all'interno della graduatoria ci fossero più persone con lo stesso punteggio, ci sono ulteriori criteri che vengono considerati preferenziali anche questi e che quindi fanno "scalare" la posizione in graduatoria del soggetto che partecipa al bando per richiedere un'abitazione popolare. Segnaliamo questi requisiti in ordine d'importanza:
 
- reddito basso;
- numero dei componenti all'interno del nucleo familiare affetti da disabilità;
- la percentuale di invalidità;
- maggior numero di figli minori a carico;
- maggior numero di persone con età superiore ai 65 anni;
- anzianità di residenza all'interno di quel Comune;
 
È opportuno ricordare che alcuni dei requisiti citati possono variare in base al Comune di residenza, pertanto è sempre utile informarsi presso gli uffici competenti all'interno del territorio comunale.
 
Requisiti case popolari: come si calcola il punteggio 
Come già detto, il punteggio all'interno della graduatoria dipende dai requisiti che ciascun soggetto soddisfa. Una volta espletato il bando e pervenute le domande, ci sarà un'apposita Commissione che si occuperà di valutarle e successivamente redigerà la graduatoria in base ai punteggi assegnati. Tale graduatoria verrà successivamente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, in base alla regione di appartenenza.
Ovviamente, per ottenere una casa popolare sarebbe utile un punteggio alto; tuttavia, qualora non ci fossero i pressupposti, è comunque possibile rimanere in lista d'attesa e sperare che magari si liberi qualche casa o che ne vengano costruite di nuove.
Se si ottiene l'alloggio, vi è la possibilità da parte del soggetto di procedere all'acquisto dell'immobile tramite due modalità: o con il riscatto dell'immobile stesso, secondo la normativa del Comune di interesse, che consiste nel pagare una quota dalla quale verrà defalcato l'importo precedentemente versato con il canone di affitto, oppure tramite le cosiddette aste, a patto che il bando lo preveda e che sia possibile l'acquisto ad un prezzo vantaggioso.
 
Case popolari: come fare domanda 
Solitamente, per partecipare al bando e dunque rientrare nelle graduatorie per l'assegnazione delle case o alloggi popolari, bisogna scaricare un modulo dal sito Internet del comune di interesse. Il modulo va scaricato e poi compilato in tutte le sue parti, facendo attenzione a non fare errori. A tale modulo andrà poi allegata tutta la documentazione richiesta, quindi ad esempio quella in cui è indicato il reddito annuo complessivo e i documenti che attestano dei requisiti specifici. Generalmente i moduli vanno consegnati presso gli uffici protocollo o patrimonio del comune che ha indetto la procedura, e che, ovviamente, è lo stesso in cui risiede il soggetto richiedente. La domanda può essere consegnata brevi mano in qualsiasi momento, ma per poter entrare nelle graduatorie è indispensabile aspettare la pubblicazione del bando, che solitamente è prevista ogni 4 anni.
 
Case popolari: doveri degli assegnatari 
Se si è risultati in posizione utile per l'assegnazione dell'alloggio popolare, l'inquilino deve rispettare determinati doveri, altrimenti può essere soggetto a sfratto. Innanzitutto è tenuto a pagare regolarmente il canone d'affitto e le spese per gli spazi comuni. Inoltre non può subaffittare o cedere l'alloggio a terzi, o ospitare previa autorizzazione. L'alloggio non può essere adibito per usi illeciti o immorali, non è possibile modificarne i locali o gli impianti senza autorizzazione, o tenere sostanze tossiche e infiammabili che possono creare un pericolo per se stessi e gli altri. L'alloggio deve essere mantenuto con cura ed è opportuno fare la giusta manutenzione. È obbligatorio rispettare il regolamento all'interno degli spazi comuni, consentire l'accesso agli addetti ai lavori in caso di manutenzione e restituire l'alloggio in buono stato.
 
Qualora dovesse capitare che l'assegnatario dell'alloggio muoia, i familiari non verranno buttati fuori: i discendenti continueranno ad abitarci e di conseguenza diventeranno loro i nuovi assegnatari. Resta sottinteso che in caso di decesso, il parente convivente sia obbligato a darne tempestiva comunicazione agli uffici competenti per permetterne i controlli opportuni.

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