- venerdì 12 ottobre 2012, 21:56
Colf, dall'Inail copertura assicurativa in casa e fuori
Tutela a 360 gradi, anche al supermercato o nella casa estiva
E’ prassi di tutti i giorni che la collaboratrice domestica sia tenuta ad andare al supermercato, o in qualsiasi altro tipo di negozio, per fare la spesa. E’ prassi, non abitudinaria, che la colf segua la famiglia nella seconda casa, ad esempio nel week end¸ per attendere alle cure domestiche.
Infortuni fuori casa
E’ lecito un sistema del genere? E la colf, allorchè lavora fuori casa, resta sempre assicurata contro gli infortuni sul lavoro? La risposta è positiva. “In questi casi il lavoratore – conferma la dott.ssa Elvira Goglia, dirigente della sede Inail di Roma Centro – è coperto dall’assicurazione Inail. Di più: è coperta anche nel tragitto casa-lavoro e casa-negozio”. Nessuna preoccupazione dunque da parte della colf e soprattutto del datore di lavoro che in caso contrario sarebbe chiamato a risarcire i danni derivanti dall’evento lesivo“. Identica soluzione anche per il lavoro svolto presso dimore secondarie del datore di lavoro. In questa ipotesi la “trasferta” non deve neanche essere preventivamente denunciata all’Istituto assicuratore.
La denuncia
Se dovesse accadere un infortunio, nella denuncia presentata dal datore di lavoro sarà specificato il luogo dove è accaduto l’evento, chiarendo che si tratta di dimora temporanea. C’è però un terzo caso che merita un approfondimento, un caso derivato dalle richieste di chiarimenti che giungono a questo giornale dai lettori e che rispecchiano i casi concreti della vita quotidiana. Capita talvolta che il datore di lavoro chieda alla colf di andare a fare le pulizie nella casa di un figlio o comunque di un parente. E questa richiesta può essere un’una tantum del tutto occasionale, ma anche una situazione che si ripete nel corso dei mesi. Anche in queste evenienze la colf è coperta contro gli infortuni?
Ciascun datore di lavoro risponde per sé
“A monte della questione infortunistica – chiarisce la dott.ssa Goglia – sta il fatto che non è previsto che un datore di lavoro assumi un lavoratore domestico e che costui venga assegnato, sia pure in modo temporaneo od occasionale, alla cura di una famiglia diversa. Una colf può senz’altro svolgere più lavori contemporaneamente e questo è un fatto abitudinario per quelle che lavorano a ore. Spesso la stessa colf lavora per due o tre nuclei familiari legati da un rapporto di parentela. Ma i rapporti restano diversi e nessun datore di lavoro è responsabile di quanto accade negli altri rapporti”. Già, c’è il problema della responsabilità. Prosegue il dirigente Inail: “ Come potrebbe il datore di lavoro garantire la salute e la sicurezza sul lavoro in una casa di cui non ha il governo e la connessa responsabilità?” Perciò l’ipotesi non è corretta. E se capita l’incidente, che succede alla colf? “ Per il lavoratore non ci sono problemi – garantisce la dott.ssa Goglia - Supponiamo che il datore di lavoro, che non conosce la legge, mandi la domestica a lavorare nella casa, ad esempio, della figlia. Ebbene, la donna è sempre tutelata dall’Inail, che pagherà le dovute rendite, dato che anche per l’Inail vale il principio della automaticità delle prestazioni, che è un cardine delle pensioni’Inps. E quindi il datore di lavoro è tenuto a inviare agli uffici Inail la denuncia di infortunio”. Ovviamente deve essere precisato il luogo ove è accaduto l’incidente e quindi il datore di lavoro dovrà sopportare le conseguenze giuridiche connesse alla mancata denuncia all’Inps del nuovo rapporto di lavoro.
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