di Lucilla Quaglia
lunedì 13 giugno 2016, 13:13Troppi elettrodomestici e la luce salta? Raddoppiare i chilowatt costa 300 euro
Meno oneroso ridurre la potenza: da 6 a 3 kw si spendono 55 euro. Le spese variano da gestore a gestore
Il frigo salta, la televisione si spegne e la luce va via. Spesso la potenza elettrica scelta tra le quattro pareti domestiche non è quella che ci serve. Ecco allora nascere l’esigenza di alzare i nostri chilowattora, magari passando a tre a sei. Oppure c’è chi, a fronte di una bolletta un po’ troppo salata e un consumo non eccessivo, vuole invece ridurre la propria potenza. L’operazione può variare a seconda del gestore di riferimento.
Il caso Enel
Considerando una fornitura per uso domestico con potenza pagata al momento dell’allaccio pari a 3 kW, i costi per l’aumento di potenza da 3 a 6 kW sono di 306.81 euro se il gestore di riferimento è Enel. “Questo costo – spiegano dall’azienda – è dovuto alla “quota potenza” a cui si aggiungono gli oneri amministrativi e l’Iva. Per la diminuzione di potenza da 6 a 3 kW il costo è di 55.03 di oneri amministrativi e Iva (qui trattandosi appunto di una riduzione di potenza scompare la “Quota potenza”).
I suddetti costi sono uguali sia per la maggior tutela che per il mercato libero (Enel Energia), ad eccezione di 16.00 € relativi al bollo contratto che viene addebitato per la maggior tutela. Si tratta di regole e importi stabiliti in ogni caso dall’Autorità per l’Energia”.
Il caso Acea
“Ogni anno - sottolineano da Acea - l’Autorità di riferimento del nostro settore (AEEGSI) stabilisce le tariffe relative ai costi di innalzamento di potenza delle utenze. Per l’anno in corso, per ogni kw di potenza richiesta in più, rispetto a quella già disponibile al cliente, si dovrà pagare la somma di 69,36 per kw”. Quindi, a titolo di esempio, se un utente richiede un innalzamento da 3kw a 4.5 kw dovrà pagare 144 euro in più circa. Ovviamente più potenza richiede, più aumentano i costi. I quali vengono determinati in quanto sarà necessario immettere una maggiore quantità di disponibilità nel cavo infrastrutturale destinato a quell’unico cliente che ha fatto richiesta di potenza. Anche qui, ovviamente, più richieste di potenza ci sono (magari nello stesso stabile), più è necessario aumentare la portata dei cavi e delle infrastrutture. Invece nel caso di riduzione di potenza Acea non addebita alcuno costo perché, spiegano, le infrastrutture già esistono.
L’Autorità per l’Energia
Per la variazione di potenza i clienti con un contratto a condizioni regolate dall'Autorità (maggior tutela) devono pagare: per le richieste di aumento della potenza disponibile, 27,03 euro di contributo fisso più la quota potenza (69,36 €/kW) per ogni kW di potenza disponibile aggiuntiva richiesta. Per le richieste di diminuzione della potenza disponibile, la quota fissa di 27,03 € e un contributo fisso di 23 euro. L'aumento della potenza comporta altresì un aumento del deposito cauzionale ove esistente, in quanto quest'ultimo si determina in base ai kW di potenza contrattualmente impegnata.
Il mercato libero
Per i clienti del mercato libero, il costo della variazione della potenza disponibile dipende da quanto previsto nei singoli contratti, fatto salvo che il distributore addebita comunque al venditore i 27,03 € di contributo fisso e la quota potenza per i kw aggiuntivi richiesti, mentre per la prestazione di diminuzione addebita il solo contributo fisso.
L'aumento della potenza può comportare un aumento del deposito cauzionale ove lo stesso sia previsto dai contratti e determinato in base ai kw di potenza contrattualmente impegnata.
Servizio di maggior tutela
Dal 1° luglio 2007 il mercato dell'energia elettrica è completamente liberalizzato: ciò vuol dire che tutti i clienti finali possono scegliere il proprio fornitore luce sul mercato libero come previsto dal decreto-legge n.73/07 (convertito con legge 3.8.2007, n. 125) sulle misure urgenti per l'attuazione di disposizioni comunitarie in materia di liberalizzazione del mercato elettrico.
In base alle disposizioni di tale decreto, l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) ha predisposto iniziative e strumenti in modo da assicurare un sistema di tutele e di salvaguardia per i clienti che non abbiano ancora scelto un proprio fornitore.
Il Servizio di Maggior Tutela si applica alle utenze domestiche, alle utenze per usi diversi dall’abitazione o per illuminazione pubblica (ossia piccole imprese connesse in bassa tensione con meno di 50 dipendenti e fatturato annuo non superiore a 10 milioni di Euro) per i quali è garantita la fornitura di energia a prezzi stabiliti dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG).
I clienti che usufruiscono del Servizio di Maggior Tutela che intendessero stipulare contratti di fornitura luce o gas con venditori del mercato libero, avranno il diritto di recedere dal contratto di fornitura in essere in qualsiasi momento con un preavviso di un mese.
Gli utenti che sin dal 2007 non hanno mai cambiato fornitore luce (o gas) sono in maggior tutela, e i prezzi che pagano per l’energia elettrica sono quelli stabiliti per l’Autorità. Questo vuol dire anche che ogni volta che ci sono aumenti della luce disposti per l’AEEG, le bollette degli utenti nel servizio tutelato aumentano, mentre quelli sul mercato libero non subiscono variazioni. Passare al mercato libero dell’energia però ha ancora più vantaggi: non solo si può accedere alle tariffe luce a prezzo bloccato ed evitare gli aumenti in bolletta durante il periodo di tempo in cui è previsto il blocco (normalmente 12 o 24 mesi), ma si può anche risparmiare.