immagine Voucher per la colf, dal 730 deducibile il 13%
del valore
  • di Bruno Benelli
  • lunedì 30 maggio 2016, 14:54

Voucher per la colf, dal 730 deducibile il 13% del valore

Corrispondenza tra contributivi indicati sul modello on-line e quelli realmente versati 


Avviso ai datori di lavoro domestico alle prese con la dichiarazione dei redditi pre-compilata: prima di inviare in via definitiva il documento (c’è tempo fino al 7 luglio) è bene verificare la correttezza degli importi indicati sul modello on-line relativi ai contributi versati per il lavoro svolto da colf, badanti e baby sitter.  Nel modello pre-compilato, consultabile sul sito dell’Agenzia delle entrate, il contribuente troverà già indicato il dato relativo ai contributi versati per il lavoro svolto da addetti ai servizi domestici e familiari nel corso dell’anno 2015.

Per evitare errori

come avvenuto in occasione del debutto del servizio lo scorso anno – spiega l’Assindatcolf - è bene che si verifichi che ci sia una corrispondenza tra gli importi contributivi indicati sul modello on-line e quelli effettivamente versati all’Inps”.
A questo proposito è opportuno ricordare che la somma da portare in deduzione (per un massimo di 1549,37 euro, rigo E23) e che quindi va indicata sulla dichiarazione pre-compilata è solo quella relativa alla quota parte dei contributi a carico del datore di lavoro.

Un esempio pratico

Per un rapporto di lavoro di 25 ore settimanali il contributo orario complessivo da versare all’Inps è pari a 1,01 euro, di cui 0,25 euro o a carico del lavoratore. In questo caso, quindi, l’importo relativo ai quattro trimestri 2015, che dovrebbe essere indicato sulla dichiarazione dei redditi pre-compilata , è di 987 euro (vale a dire contributo complessivo 1.313 euro meno la quota a carico colf pari a 325 euro). E questo anche se di fatto il datore di lavoro ha integralmente versato a proprio carico anche la quota dei lavoratori.
E ancora, la dichiarazione dei redditi pre-compilata riporterà al suo interno anche i valori dei “buoni lavoro”, i cosiddetti voucher, eventualmente utilizzati dalle famiglie per retribuire prestazioni domestiche occasionali: si potrà portare in deduzione il 13% del valore nominale, ovvero la relativa quota parte dei contributi versati.
E sui voucher torna Andrea Zini, vice presidente Assindatcolf: “La normativa che attualmente regola il lavoro accessorio, oltre a non garantire i diritti ai lavoratori che vengono retribuiti con i buoni lavoro, è anche estremamente rischiosa per le famiglie, esponendole a possibili controversie legate ad un utilizzo improprio di questo sistema”.

Lavoro nero nascosto

Già ci sono vertenze davanti alla magistratura. In molti casi infatti il lavoro svolto è tutto fuorché accessorio;  spesso siamo in presenza di un impiego che è a tutti gli effetti continuativo. Ecco perché è necessario che la normativa faccia chiarezza sulla tipologia giuridica di contratto che viene instaurato tra le parti.  Anche in presenza di voucher occorre un accordo scritto tra le parti. Quanto all'aspetto economico, è indispensabile introdurre, come già avviene per imprese e per liberi professionisti, il limite di retribuzione a 2 mila euro per singolo datore di lavoro- committente.
Prosegue Zini: “ Un'altra strada che potrebbe essere percorsa per regolamentare in modo più puntuale il lavoro accessorio è quella di prevedere più semplicemente una soglia temporale, che potrebbe essere di due-tre mesi, oltre la quale non sarebbe più possibile utilizzare lo strumento dei voucher, sia per il lavoratore, sia  per il committente".
 
 

  • Approfondimenti
  • Annunci correlati

Trilocale, viale Aurelio Saffi

1.400 €
Affitto Trilocale a Roma (RM)
102 m2 3 stanze 2 bagni TRASTEVERE: ELEGANTE PIANO RIALZATO CON GIARDINO APPENA RISTRUTTURATO UBICAZIONE: centrale e servita dalle principali infrastrutture urbane e di quartiere (stazioni FS e Metro...

IlMessaggeroCasa.it