di Oliviero Franceschi e Alberto Martinelli
Lunedì 27 Marzo 2017, 10:04Dichiarazione di successione: si può fare anche on line
Niente file negli uffici, per chi sceglie la presentazione telematica
Se il progresso porta problemi nuovi da un lato, dall’altro offre nuove opportunità: con la presentazione telematica della successione diventa possibile dribblare le file in Agenzia delle entrate e Catasto.
Il software
Per chi frequenta il sito dell’Agenzia delle entrate, da un paio di mesi è possibile scorgere il lancio del nuovo servizio a disposizione dei contribuenti, che consente di compilare la dichiarazione di successione, calcolare le tasse dovute e inviare sia la dichiarazione stessa che la richiesta di voltura in Catasto. Indubbiamente si tratta di una novità che potrà portare vantaggi ai cittadini, esonerandoli dalle lunghissime file cui erano abituati per presentare la documentazione in ufficio con le classiche modalità cartacee. Anche se come in tutte le cose non è tutto oro quello che luce, con qualche semplice ritocco il nuovo servizio potrebbe rappresentare un passo da giganti.
Come accedere
Come abbiamo più volte consigliato da queste pagine, il primo passo per chi vuole fare da sé è quello di munirsi delle credenziali di accesso ai servizi telematici dell’agenzia delle entrate. A tale proposito la via più classica e consolidata è quella di richiedere l’abilitazione ai servizi di fisconline, cui segue il rilascio di un apposito codice pin e di una password.
Perciò con un po’ di buona volontà andate sul sito dell’agenzia www.agenziaentrate.it avendo in bell’evidenza sul vostro tavolino copia della dichiarazione dei redditi: la procedura vi chiederà tra le diverse informazioni il vostro codice fiscale e il reddito complessivo, che potete facilmente rintracciare proprio nell’Unico o nel 730. La prima parte del pin sarà immediatamente disponibile mentre la seconda parte del pin insieme alla password vi sarà inviata entro una quindicina di giorni all’ultimo indirizzo che avete dichiarato all’amministrazione finanziaria.
Software gratuito
Una volta in possesso delle credenziali di accesso siete in grado non solo di compilare la dichiarazione di successione on line ma anche di spedirla agli uffici finanziari. Inoltre sempre con un semplice click potrete trasmettere la voltura degli immobili direttamente in Catasto, sempre senza muovervi da casa. Il programma gratuito di compilazione permette anche di calcolare le imposte, aiutando così a risolvere alcuni dei dubbi in proposito che spesso affannano le menti dei contribuenti. Attenzione però agli allegati: i documenti da allegare devono essere esclusivamente in formato pdf/A oppure Tiff.
Analfabetismo informatico
Fin qui tutto bello e degno di plauso da parte degli utenti. L’unico problema è cosa succederà a quei contribuenti che per scarsa alfabetizzazione informatica non sono in grado di interagire con un computer. Per quest’anno nessun problema perché il contribuente può scegliere se adottare il nuovo sistema telematico oppure utilizzare la tradizionale procedura cartacea. Ma dall’anno prossimo sarà in vigore solo il canale informatico e chi non sarà in grado di destreggiarsi con il mondo virtuale sarà costretto a ricorrere a un intermediario, con un aggravio di costi. Potrebbe essere forse più agevole, in questa fase, mantenere il doppio binario, informatico e cartaceo, per un periodo di tempo più lungo.
La tassazione
Indipendentemente dalle novità è sempre indispensabile conoscere la tassazione delle successioni, in modo da poter verificare l’operato della procedura e rendersi conto se si sono fatti o meno errori. L’arrivo di una casa ereditata è sempre un grande passo avanti nel bilancio familiare, poiché l’immobile può essere venduto o affittato oppure utilizzato direttamente dal beneficiario, che si ritrova senza mutuo e senza fatica proprietario di un bene di un certo valore. Tuttavia il fisco, sia pure con una certa cautela, come sempre vuole la sua fetta di torta. Sui beni ereditati si deve infatti pagare l’imposta di successione e se tra questi beni ci sono anche terreni o fabbricati occorrerà versare anche le imposte ipotecaria e catastale, oltre ad una serie di piccoli tributi minori (come la tassa ipotecaria e l’imposta di bollo). Come vedremo, per fortuna l’imposta di successione si paga sul valore eccedente una robusta franchigia, almeno nel caso della parentela in linea retta (ad esempio dai genitori ai figli).
Tre aliquote
Diversamente dalle imposte ipocatastali (su cui torneremo nella prossima puntata), l’imposta di successione si calcola sul valore complessivo dell’asse ereditario e non solo quindi sui beni immobili, e varia in base al rapporto di parentela tra defunto e beneficiario. Le aliquote da applicare sono le seguenti: 4% se beneficiari sono coniuge, genitori, figli e altri parenti in linea retta, con una franchigia di un milione di euro per ciascun beneficiario; 6% se beneficiari sono fratelli e sorelle, con una franchigia di centomila euro per ciascun beneficiario; 6% senza franchigia se beneficiari sono gli altri parenti fino al quarto grado (come nipoti, zii e cugini di primo grado), gli affini in linea retta e gli affini in linea collaterale fino al terzo grado (come ad esempio suoceri e cognati); 8% senza franchigia per tutti gli altri soggetti, tra cui ad esempio i conviventi.
La parola all’ufficio
L’imposta di successione dunque è sempre in vigore, sia pure mitigata dalle franchigie. Ad ogni modo se una figlia eredita l’appartamento di famiglia da un genitore, potrà stare abbastanza tranquilla, perché con una franchigia di un milione di euro difficilmente dovrà pagare. Inoltre la franchigia di un milione prevista per i parenti stretti non è riferita al valore globale dell’asse ereditario ma alle singole quote di eredità che spettano a ciascun beneficiario. Così, se gli eredi della successione sono, ad esempio, il coniuge e due figli, ciascuno di loro avrà diritto alla franchigia di un milione di euro per la propria quota di eredità. Infine nel caso di disabili la franchigia sale a un milione e mezzo di euro.
(1 - continua)
Hanno collaborato Daniele Cuppone ed Enrico Rabitti