di Carla Massi

Domenica 20 Settembre 2020, 20:42

Dieta vegetariana o vegana per 100 mila bambini in Italia, l'allarme dei pediatri: «Possibili carenze, serve fare l'esame del sangue»

Sono arrivati ad oltre centomila, ormai, i bambini che nel nostro Paese mangiano vegetariano o vegano. In tavola, solo cibi verdi. Il numero è in continua crescita come testimonia l'ultimo Rapporto Eurispes 2020: nell'ultimo anno, infatti, si è passati da un 7,3% di popolazione che dichiara di non mangiare carne e proteteine animali a un 8,9%. Un aumento tendenziale consistente,  circa il 20%. 
 

Dieta vegetariana per bambini

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Nasce da questa realtà la task force di studio sugli effetti nei bambini della dieta vegetariana  formata dalla Società italiana di pediatria preventiva e sociale,  la Società italiana di Medicina dell'Adolescenza, Società Italiana di Medicina perinatale e la Federazione italiana dei medici pediatri. Obiettivo del lavoro
“Diete vegetariane in gravidanza e in età evolutiva" è quello di « identificare le problematicità delle diete vegetariane in modo scientifico». 
La prima raccomandazione: «Monitorare i bambini che seguono questo menù e controllare gli esami del sangue che possono rilevare delle carenze», come ricorda Marcello Bergamini della Società italiana di pediatria preventiva e sociale che, durante un incontro in straming, ha presentato l'aggiornamento delle indicazioni da dare alle famiglie.

«Con il nostro lavoro - aggiunge Bergamini - abbiamo verificato che non ci sono evidenze sufficienti per poter confrontare, in maniera corretta, la dieta vegetariana con le altre diete. In questi tre anni, non sono comparsi in letteratura lavori sufficientemente validi per poter modificare le raccomandazioni che in sostanza sono tutte uniformi e rimangono invariate. Non ce ne sono né di positive né di negative per le diete vegetariane, mentre ce n'è una per le diete vegane». In ogni caso non ci siano dimostrazioni che ci diano il
via libera nell'utilizzo delle diete veg da parte di tutta la popolazione, ricordano gli esperti.
 
«Non si può essere certi - spiega ancora Bergamini - di quello che le famiglie faranno, se si occuperanno delle supplementazioni in modo corretto. Non sappiamo neanche se porteranno con continuità i propri bambini dai pediatri per controllare il corretto sviluppo psicomotorio e fisico». Le carenze maggiori che queste diete potrebbero presentarsi nei bambini, secondo i pediatri, riguardano ferro, zinco, calcio, vit D (fondamentale contro anemia e rachitismo). 
«Se la famiglia si affida a pediatri e nutrizionisti che conoscono questi tipi di diete - fanno sapere all'ambulatorio green dell'Istituto Humanitas di Milano - si può raggiungere un buon equilibrio nutrizionale. Un esempio? Mai dimenticare l'olio di lino nelle pappe, la frutta secca e i semi oleosi».

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