Comunali 2019, tutto quello che c'è da sapere: alle urne 239 città sopra i 15 mila abitanti
Nei talk show e nelle sale dei palazzi della politica non si parla d'altro: elezioni europee. Il 26 maggio gli italiani che hanno compiuto 18anni eleggeranno i nuovi eurodeputati ma nella stessa giornata in molti saranno chiamati ad un altro appuntamento elettorale. In 3.856 Comuni verranno rinnovati i sindaci e i consiglieri. Si tratta di quasi il 50% di tutti i comuni del paese. Di questi, 239 possiedono più di 15mila abitanti.
Alle urne andranno 30 capoluoghi di provincia tra cui: Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia, Potenza. Qui l'elenco di tutti i Comuni al voto.
Quando si vota? Si vota domenica 26 maggio. I seggi apriranno alle 7.00 del mattino e chiuderanno alle 23.00. Solo nei comuni con più di 15 mila abitanti, se nessuno tra i candidati raggiungerà la maggioranza assoluta, si andrà al ballottaggio domenica 9 giugno.
Dove si può votare? Gli elettori in Italia devono votare presso il seggio elettorale in cui sono iscritti. Per conoscere il proprio seggio ci si può rivolgere al proprio Comune di residenza.
Come si vota? Esistono due differenti modalità di voto: la prima per i comuni con meno di 15mila abitanti e la seconda riguarda i comuni con una popolazione superiore ai 15mila abitanti.
Nei comuni sopra i 15mila abitanti, il candidato che ottiene la maggioranza assoluta (50% più uno) diventa sindaco. Se questa maggioranza non si raggiunge i due candidati più votati andranno al ballottaggio. L’elettore può votare per una lista tracciando una X sul simbolo (in questo modo si attribuisce automaticamente il voto anche al candidato sindaco collegato a quella lista) oppure può votare solo per il candidato sindaco senza esprimere alcuna preferenza di lista. È ammesso il voto disgiunto: si può votare per un candidato sindaco di uno schieramento e tracciare un'altra X su una lista a lui non collegata. Si possono esprimere due preferenze per il consiglio comunale ma attenzione: si deve trattare di due consiglieri della stessa lista e di sesso diverso. Alle liste che fanno parte della coalizione del sindaco eletto vengono assegnati almeno tre quinti dei seggi (con una soglia di sbarramento al 3%).
Nei comuni con meno di 15mila abitanti la normativa è diversa. Innanzi tutto la fase del ballottaggio non è prevista: vince chi ottiene più voti al primo turno (a meno che non si verifichi una perfetta parità fra i due candidati). Non è permesso il voto disgiunto: verrà annullato il voto di chi segna una X sul nome di un candidato sindaco e su una lista di un altro schieramento. In sintesi, dunque, si può votare così: tracciando una X sul nome del sindaco o sulla lista a lui collegata, oppure su entrambi. Anche in questo caso è possibile esprimere due preferenze per il consiglio comunale a patto che siano della stessa lista e di sesso diverso.
Lo spoglio delle schede delle elezioni amministrative inizierà solo dopo la conclusione di quello riguardante le europee. Si comincerà lunedì 27 maggio alle ore 14,00 e i risultati dovrebbero essere comunicati lo stesso pomeriggio.