- Sabato 25 Maggio 2019, 16:12
Elezioni europee, tutto quello che c'è da sapere. Guida al voto del 26 maggio
Il 26 Maggio 508 milioni di persone saranno chiamate al voto per le elezioni europee 2019. Come ogni 5 anni, i cittadini dei 28 paesi membri dell'Unione Europea sceglieranno come rinnovare la composizione dell'Europarlamento eleggendo 751 deputati. Vediamo nel dettaglio tutto qullo che c'è da sapere su queste elezioni.
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Quando si vota? Le urne saranno aperte dalle 7 alle 23. La data, però, non è la stessa per tutti i paesi membri. Ad esempio, il Regno Unito e i Paesi Bassi andranno alle urne per primi giovedì 23. Per evitare che l'esito in un paese condizioni il voto negli altri, i risultati delle elezioni saranno diffusi per tutti gli stati membri nello stesso momento. Lo spoglio dei voti inizierà per tutti alle 23 del 26 maggio a partire dalla chiusura dei seggi.
Per cosa si vota? Come ogni 5 anni, i cittadini dei 28 stati membri dell'Unione europea sono chiamati a rinnovare i 751 deputati dell'Europarlamento. L'Italia eleggerà 73 + 3 membri. I tre deputati in più saranno assegnati all'Italia in caso di Brexit: quando, e se, il Regno Unito uscirà dall'Unione Europea. Il Parlamento europeo elegge il Presidente della Commissione europea, nomina i commissari e si occupa dell'approvazione delle leggi insieme al Consiglio dell'Unione Europea.
Dove si può votare? Gli elettori in Italia devono votare presso il seggio elettorale in cui sono iscritti. Per conoscere il proprio seggio ci si può rivolgere al proprio Comune di residenza.
Come si vota? Possono votare i cittadini italiani che hanno già compiuto 18 anni di età. Non c'è bisogno di registrarsi da nessuna parte per potere votare: l’iscrizione nelle liste elettorali, infatti, viene fatta d’ufficio dalle autorità competenti del comune di residenza. In Italia ci sono cinque circoscrizioni elettorali europee che possiedono una dimensione sovra-regionale. Gli elettori dovranno scegliere tra i candidati presenti nelle liste della propria circoscrizione di residenza: nord occidentale (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia), nord orientale (Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna), centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio), meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) e insulare (Sicilia e Sardegna). La preferenza si esprime tracciando una X sul simbolo del partito o della coalizione. Accanto al simbolo ci sono tre spazi bianchi per indicare i nomi di massimo tre candidati. Attenzione a due cose. In primo luogo, non è ammesso il voto disgiunto vale a dire tracciare la X sul simbolo di un partito e scrivere il nome di un candidato che appartiene ad un altro partito. In secondo luogo, se si esprime più di una preferenza (due o tre) bisogna che ci sia un'alternanza di genere: né tutti maschi né tutte donne. Non è obbligatorio indicare una o più preferenze: il voto è valido anche solo barrando il simbolo.
Pubblicate le liste dei #candidati alle #Europee2019.
— Il Viminale (@Viminale) 13 maggio 2019
Consulta su “Speciale elezioni 2019” tutte le informazioni per il #voto del #26maggio: i simboli, il corpo elettorale, gli enti alle #amministrative.#elezioni@Europarl_IT @comuni_anci
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Qual è il sistema elettorale in vigore? Le modalità di elezione del Parlamento europeo sono regolate sia da disposizioni legislative europee che dalle legislazioni dei singoli paesi membri. La norma comune più importante stabilisce che tutti gli stati debbano usare un sistema elettorale proporzionale (l’assegnazione dei seggi avviene in modo da assicurare alle diverse liste un numero di posti proporzionale ai voti ricevuti). In Italia, i candidati vengono eletti con sistema proporzionale puro con soglia di sbarramento al 4%.
Per chi si vota? In Italia, sono in tutto 17 le liste elettorali ammesse alle elezioni europee 2019. Vediamo le principali scorrendo la fotogallery.
Come funziona per i cittadini Italiani all'estero? Dipende. Gli italiani che risiedono in altri stati membri dell'Unione possono votare per le liste italiane nelle sezioni elettorali appositamente istituite nei consolati d’Italia o in altre istituzioni predisposte. Chi si trova temporaneamente in un altro paese membro avrebbe dovuto presentare la domanda al consolato entro lo scorso 7 marzo. In ultimo, chi vive fuori dall’Unione Europea, dovrà necessariamente rientrare in Italia per poter votare. Il voto per corrispondenza o procura non è consentito.
Brexit: cosa cambia? Quando il 23 giugno 2016 quasi il 52% di cittadini inglesi ha votato per uscire dall'Unione Europea, quasi nessuno si sarebbe immaginato che 3 anni dopo il Regno Unito avrebbe partecipato alle elezioni dell'Europarlamento. Ebbene sì. Non essendo ancora stato ratificato un definitivo accordo di separazione, il Regno è a tutti gli effetti uno dei 28 paesi membri. Come conseguenza dell'uscita di Londra dall'Unione, gli eurodeputati sarebbero passati da 751 a 705 (il Regno Unito conta 73 scranni e di questi 46 sarebbero stati eliminati e 27 redistribuiti ad altri paesi). Il 2 luglio si terrà la prima plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo: se a quella data il Regno Unito farà ancora parte dell'Unione, la composizione dell'emiciclo rimarrà invariata fino ad un'effettiva Brexit.
Spitzenkandidaten, di che si tratta? - Il sistema degli Spitzenkandidaten (dal tedesco, “candidati di punta”) è stato utilizzato per la prima volta nel 2014. L'obiettivo è quello di nominare il presidente della Commissione Europea, l'organo esecutivo dell'Unione. In base a questo meccanismo, la presidenza della Commissione viene assegnata al principale candidato del partito politico che ha ottenuto il maggior numero di seggi al Parlamento Ue. I Trattati dell'Unione non menzionano il meccanismo che è nato da un accordo diretto fra capi di stato e di governo dei paesi membri per rafforzare la legittimità democratica della Commissione.
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