di Andrea Bassi
venerdì 6 settembre 2019, 07:31Manovra da 35 miliardi, stretta sugli incentivi: il deficit ancora in calo
Roberto Gualtieri è pronto ad occupare la scrivania che fu di Quintino Sella. Ieri il neo ministro dell'Economia si è recato in via XX settembre per il passaggio di consegne con Giovanni Tria. Quest'ultimo gli avrebbe illustrato la manovra impostata dai suoi uffici nel mese di agosto. Un intervento netto, tra minori spese e maggiori entrate, di 15 miliardi. Ma il nuovo governo ha in cantiere misure, soprattutto per la crescita, che potrebbero far lievitare a oltre 35 miliardi i conto finale della prossima legge di bilancio. Il lavoro di cesello sui tagli di spesa e sulla revisione delle detrazioni lasciato in eredità da Tria tornerà utile per coprire i 23 miliardi necessari ad evitare l'aumento delle aliquote Iva e gli altri 4 miliardi di spese indifferibili. A questi, insomma, potrebbero aggiungersi altri 6-7 miliardi per le misure del governo giallorosso. Nella Nadef, la Nota di aggiornamento al Def che il Tesoro dovrà presentare entro il 27 settembre, poi sarebbe stata paventata un'altra novità positiva. Il deficit italiano continua a migliorare. Complice anche il crollo dello spread di questi giorni. Per quest'anno l'asticella scenderà probabilmente sotto il 2%. Per il prossimo anno la cifra scritta nella nota di aggiornamento potrebbe essere addirittura l'1,5%. Insomma, se la Commissione europea concedesse di restare a ridosso del 2% (in pratica lo stesso livello di quest'anno) si libererebbero 9-10 miliardi di euro.
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LA CAUTELA
Il neo ministro, comunque, almeno stando a chi ci ha parlato nelle ultime ore, professa una certa prudenza. Non è per nulla scontato che l'Europa darà tutti gli spazi immaginati all'Italia. E questo anche se il prossimo Commissario agli Affari Economici dovesse essere Paolo Gentiloni. Insomma, ci sarà da lavorare sodo sulle coperture e soprattutto sul finanziamento delle misure di crescita, dal taglio del costo del lavoro, agli investimenti ambientali, fino agli incentivi di industria 4.0 e al ritorno degli aiuti alla crescita (l'Ace) fortemente attesi dalle imprese. Da dove arriveranno i soldi aggiuntivi? Nel programma, al netto della scontata richiesta di flessibilità a Bruxelles, sono indicati altri due capitoli: il taglio delle spese (la spending review) e la revisione degli incentivi fiscali. Su questi due capitoli Tria ha lasciato un lavoro avanzato al ministero. C'è, per esempio, un progetto già pronto per tagliare i cosiddetti sussidi ambientalmente dannosi (battezzati Sad, che in inglese significa triste).