- venerdì 18 maggio 2012, 11:26
Imu, a Roma si paga in media 400 euro
La media del prelievo in Italia è di 230 euro
Il 30 per cento dei proprietari di prime case sarà esente dall’Imu, mentre il rimanente 70 pagherà in media circa 200 euro. Lo garantisce il ministero dell’Economia fornendo le prime cifre ufficiali. L’abitazione che ha una rendita catastale di 1.000 euro ieri ne pagava 316 di Ici e oggi ne sconta 472 di Imu. Il gettito complessivo dell’imposta municipale sugli immobili applicata sulla prima casa è stimato in 3,4 miliardi contro i 3 dell’analogo prelievo Ici. Su 19,2 milioni di prime case, 14,6 milioni sono soggette alla nuova imposta (il 76 per cento), 4,6 milioni sono esenti in virtù delle detrazioni (vale a dire il restante 24 per cento): la media del prelievo è pari a circa 235 euro. Ancora: su 24,3 milioni di proprietari, ne risultano soggetti all’Imu 17,5 milioni (il 70 per cento) mentre sono esenti 6,8 milioni (il restante 30) con una media di prelievo per proprietario che ammonta a 194 euro. Il confronto con l’Ici risulta favorevole soltanto per chi ha figli. Le elaborazioni, spiegano dal dipartimento delle Finanze, sono state effettuate a partire dalla banca dati immobiliare integrata con le dichiarazioni dei redditi ipotizzando per l’Ici un’aliquota del 5 per mille con la detrazione standard di 103,29 euro e per l’Imu l’aliquota del 4 per mille, la detrazione base di 200 euro e le detrazioni per figli previste dalla legge 214/11. Risultato: paga più o meno la stessa cifra il single proprietario della prima casa con rendita pari a 400 euro (circa 800 metri quadrati in zona popolare): 68,8 euro di Imu contro i 64,7 di Ici. Chi ha due figli, invece, sente il benefico effetto della detrazione di 300 euro (200 euro in quanto prima casa, più cento per i figli): il proprietario dell’abitazione con rendita pari a 500 euro (in zona modesta) con l’Imu risparmierà 70,7 euro rispetto all’Ici. E lo scostamento cresce di fronte a famiglie più numerose.
Figli provvidenziali
Si può godere dello sconto di 50 euro per ogni figlio a carico, convivente, con meno di 26 anni, per non più di 400 euro in totale. A Roma, secondo i calcoli della Uil politiche territoriali, si pagherà mediamente un’Imu sull’abitazione principale di 411,47 euro con punte di 511,47 euro senza figli a carico e 311,47 euro per quattro figli a carico: a Milano, a parità di condizioni, in media si pagheranno rispettivamente 376,77, 476,77 e 276,77 euro. Restando nella Capitale, dove si applicherà l’aliquota ritoccata al 5 per mille, le cose cambiano se si fa riferimento a immobili accatastati nelle categorie in A/2 e A/3 in zona semicentrale: tenendo conto delle detrazioni per i figli a carico, mediamente per la prima casa si pagheranno 639 euro per famiglia. E nel resto del Lazio? Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo rientrano fra le città dove l’Imu prima casa si azzera per le famiglie con due figli (sempre con riferimento a un’abitazione di 90 metri quadrati, in zona semicentrale, media A/2 e A/3). Diverso il discorso per le seconde case: l’Urbe è fra le sette città che finora hanno deciso di applicare l’aliquota massima del 10,6 per mille (le altre sono Firenze, Bologna, Modena, Parma, Caserta, Catania). E gli aumenti sono meno rilevanti di quelli per l’abitazione principale: da quest’anno, infatti, l’Imu assorbe anche l’Irpef fondiaria e il contribuente potrebbe addirittura guadagnarci qualcosa in caso si applicazione dell’aliquota ordinaria (7,6 per mille) e a determinate condizioni di reddito. Per una casa a disposizione a Roma si pagheranno 1.885 euro nell’ipotesi di un proprietario che ha redditi pari a 90 mila euro.
Fuori dal Comune
Resta aperta la questione dei Comuni, penalizzati dal taglio di risorse di un’imposta originariamente “federalista”. Due le ipotesi del Governo, ma declinate rigorosamente al futuro: dare tutta l’Imu agli enti locali e utilizzare la quota erariale per finanziare i trasferimenti in loro favore oppure introdurre un’imposta erariale separata da quella comunale. E i Comuni dovranno anche farsi carico degli anziani ricoverati negli ospizi gli emigrati residenti all’estero con casa in Italia decidendo quale trattamento Imu riservare loro. Le fondazioni bancarie? Sono tassate al pari di altri enti non commerciali a meno che non facciano attività meritevoli.
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