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  • martedì 22 maggio 2018, 16:52

Installa la caldaia a biomassa e approfitta del bonus fiscale

Installare una caldaia a biomassa al posto del vecchio impianto di riscaldamento dà diritto all'Ecobonus del 50% sull'Irpef. L'agenzia delle entrate ha reso noto i requisiti per accedere al bonus fiscale del 2018 applicato alle spese per gli interventi di ristrutturazione dell'impianto di riscaldamento. Le caldaie a condensazione e quelle a biomassa, rientrano tra i sistemi di microcogenerazione che godono dei benefici fiscali.

Come funziona il bonus fiscale per il risparmio energetico
Se nel 2018 avete intenzione di sostituire l'impianto di climatizzazione invernale con una caldaia a biomassa potete accedere al bonus fiscale. Ma qualcosa è cambiato dall'anno precedente, sebbene l'Agenzia delle Entrate abbia deciso di prorogare i termini della detrazione IRPEF fino al 31 dicembre 2018, ne ha però ridotto la percentuale. Infatti si scende dal 65% degli anni precedenti al 50% per l'anno in corso. Si parla sempre di un bonus limitato, ma è comunque un'ottima occasione per approfittare degli sgravi fiscali.
Consideriamo che il tetto massimo di detrazione si attesta sui 30.000 euro e comprende non soltanto il costo della caldaia, ma anche molte voci di spesa che sono necessarie alla sua sostituzione. Rientrano quindi i costi di installazione e eventuali opere murarie, le spese per la dismissione parziale o totale dell'impianto precedente, i sistemi di controllo a distanza per la regolazione della temperatura con accensione e spegnimento programmato, gli interventi sulla rete di distribuzione.
Accedono al bonus gli interventi effettuati nelle singole abitazioni o nei condomini, con una proroga per questi ultimi fino al 2021. Il governo vuole spingere le famiglie ad investire sul risparmio energetico a lungo termine, per questo sono ammesse alla detrazione solo gli impianti di riscaldamento di classe energetica A.
L'importo della detrazione Irpef sarà riaccreditato in 10 anni con rate di uguale importo. Se durante questo periodo di tempo la proprietà dell'immobile dovesse cambiare, il nuovo proprietario o gli eredi diventeranno automaticamente titolari della detrazione per gli anni rimanenti.
E' importante che la ristrutturazione avvenga su edifici già esistenti e solo in sostituzione di impianti di riscaldamento già esistenti. L'intervento può essere totale o parziale.

I vantaggi della caldaia a biomassa
La caldaia a biomassa e la caldaia a condensazione fanno parte dei sistemi di microcogenerazione. Tutti i sistemi di riscaldamento generano calore ma ne disperdono buona parte lungo le canne fumarie e la struttura stessa dell'impianto. Un sistema di microcogenerazione invece prevede il riutilizzo dell'energia che altrimenti verrebbe dispersa. Tramite la condensazione o altra tecnologia nella struttura della caldaia, il vapore che si forma per effetto della combustione, viene trasformato in condensa che non viene così dispersa nell'aria. Si ottiene in questo modo un recupero del calore che può arrivare fino all'11% e si traduce in un risparmio economico immediato sull'acquisto dei combustibili pari al 30% annuo.
Se teniamo conto che questo tipo di caldaia già consente un risparmio tra il 20 e il 50% annuo rispetto ai tradizionali sistemi di riscaldamento a gas e gasolio, si capisce l'importanza di includerla tra i requisiti per il bonus fiscale.

Quali sono i combustibili a biomassa
I combustibili a biomassa sono particolarmente indicati per il risparmio energetico perché ottenuti esclusivamente da scarti organici tra cui la legna. Il pellet è attualmente uno dei più usati e permette il recupero anche di piccoli frammenti legnosi che non potrebbero essere sfruttati altrimenti. Deriva dalla segatura recuperata da scarti di lavorazione.
Subito dopo il pellet si utilizza il cippato, formato da piccoli residui di legna, di dimensione troppo piccola per essere usata, ma non abbastanza da essere compattata come il pellet. Il cippato può essere riutilizzato anche in seguito a lavori di giardinaggio e ottenuto tramite appositi biotrituratori che sminuzzano i rami e gli arbusti. Meno frequente nelle nostre case, ma anch'esso ad alta efficienza è il granulato. Questo comprende scarti organici come il mais, nocciole e resti di frutta secca. Rimane naturalmente la classica legna da ardere, perfetta per alcuni modelli di stufa e caldaia, nelle quali può produrre molto più calore e rendere più del doppio in termini di risparmio energetico rispetto al buon vecchio caminetto.
Alcune caldaie sono molto versatili e possono essere alimentate da diversi tipi di combustibile, comunemente chiamate "brucia tutto". Altri modelli invece richiedono un particolare combustibile, ad esempio solo pellet. Quando si acquista una caldaia quindi occorre stabilire anche la disponibilità del relativo combustibile nella nostra zona che potrà orientarci verso una scelta piuttosto che un'altra. Questo non ha influenza sulla detrazione fiscale fintanto che il combustibile è definito biomassa, cioè di origine naturale organica.
I fumi prodotti dalle stufe sono così naturali e a basso impatto ambientale. Infatti l'anidride carbonica sprigionata non è maggiore di quella prodotta dagli stessi alberi. Le caldaie possono essere collegate a impianti di riscaldamento con radiatori, impianti a parete o pavimento e, per alcuni modelli è possibile l'abbinamento con i pannelli solari.

Le detrazioni per diversi interventi si possono cumulare
A proposito di pannelli solari, l'Agenzia delle Entrate specifica che questi, godendo di sgravi fiscali a sè stanti, possono essere portati in detrazione anche se di nuova installazione. In questo caso chi volesse sostituire la caldaia a biomassa e abbinarla ai pannelli solari, potrebbe cumulare le detrazioni IRPEF. Il tetto dei 30.000 euro applicato alle caldaie quindi verrebbe sommato al tetto dei 60.000 euro previsto per i pannelli solari.
Installare una caldaia di ultima generazione può includere anche innovazioni tecnologiche non indifferenti. La maggior parte dei nuovi impianti infatti sono assistiti da dispositivi elettronici di controllo della temperatura. Questi mantengono in automatico la temperatura ideale nella casa, possono essere programmati per la giornata o per una settimana intera, alcuni si possono inoltre comandare a distanza tramite smartphone. Ne consegue una gestione intelligente dell'impianto di climatizzazione con una regolazione sempre più efficace che evita sprechi e dispersioni di energia.
Un altro effetto conseguente dell'utilizzo di caldaie a biomassa è il risparmio energetico totale per il paese e una maggiore ecosostenibilità a livello ambientale. Acquistare meno combustibili infatti porta ad un risparmio energetico generale nella loro produzione e un minore livello di inquinamento dovuto alla riduzione della distribuzione e quindi del trasporto del combustibile stesso.

Quali sono gli adempimenti necessari per ottenere la detrazione IRPEF?
Sintetizzando quando accennato dopra, dobbiamo tenere conto dei requisiti fondamentali per accedere al bonus, ovvero:
- sostituzione dell'impianto di riscaldamento già esistente
- Installazione di caldaia di classe A, o che l'intervento finale porti l'impianto di riscaldamento ad una classe energetica di classe A

Per gli interventi negli edifici residenziali non è richiesta comunicazione dell'inizio dei lavori. Una volta terminati, o dopo il collaudo se l'impianto lo richiede, occorre trasmettere alcuni documenti fondamentali in via telematica all'ENEA. I documenti vanno redatti esclusivamente da un tecnico abilitato e iscritto agli ordini professionali, o più di un tecnico se i lavori e le circostanze lo richiedono. Il tutto va inviato entro 90 giorni:

Asseverazione. Dimostra che gli interventi sono conformi ai requisiti tecnici richiesti. Se le caldaie hanno una potenza inferiore a 100KW, l'asseverazione si può sostituire con la certificazione rilasciata dal produttore.
Attestato di certificazione. Attesta la qualificazione energetica dell'edificio o dell'abitazione dopo l'intervento di ristrutturazione. Alcune regioni o comuni potrebbero richiedere dettagli e procedure differenti, occorre quindi rivolgersi ai rispettivi enti.
Scheda informativa. Riassume i lavori effettuati con relativa stima del risparmio energetico, il riepilogo delle spese sostenute e il costo totale che sarà la base per il calcolo della detrazione.

Il contribuente non dovrà trasmettere nulla all'Agenzia delle Entrate ma dovrà conservare tutta la documentazione in caso di controlli e richieste da parte di quest'ultima. Oltre alla documentazione appena indicata dovranno essere mantenute le copie dei pagamenti effettuati ai fornitori. Per i pagamenti è richiesto il bonifico, tradizionale oppure online, con indicazione di partita Iva o codice fiscale del fornitore, codice fiscale e dati del richiedente sgravio fiscale e causale del versamento. E' necessario inoltre conservare tutte le fatture e le ricevute relative ad ogni singola prestazione nell'ambito dei lavori eseguiti.

Percentuali e regole leggermente diverse si applicano ai titolari di reddito di impresa e condomini. I titolari di reddito di impresa godranno di detrazione IRES per gli interventi sugli immobili usati per l'attività, senza obbligo di pagamenti tramite bonifico se possono essere dichiarati in altra modalità.

I condomini godono di detrazioni fino al 70% e possono partecipare alla detrazione anche gli inquilini incapienti. Questi ultimi infatti, non potendo usufruire della detrazione Irpef, perché supera l'Irpef lorda, potranno accedere alla cessione del credito.
In questo caso il credito Irpef potrà essere girato per pagare i fornitori che hanno partecipato alla messa in opera dell'impianto o altri creditori (esclusi istituti di credito e banche).

In conclusione, installare una nuova caldaia a biomassa in sostituzione di un impianto di riscaldamento obsoleto porta a numerosi vantaggi. Dal punto di vista fiscale potremo risparmiare diverse migliaia di euro, dal punto di vista del consumo potremo ridurre la quantità di combustibile acquistato e dal punto di vista energetico potremo riqualificare l'intera abitazione.

 

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