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  • giovedì 26 luglio 2018, 15:00

L’importanza della manutenzione della caldaia

Lo svolgersi della manutenzione della caldaia è una mansione fondamentale, un appuntamento imprescindibile per il corretto funzionamento dell’intero sistema. Il corretto funzionamento del generatore di calore è alla base della sicurezza, del risparmio, del minore inquinamento e del giusto andamento della caldaia. In sintesi la manutenzione della caldaia consente:
· Di evitare malfunzionamenti traducibili in pericolosi eventi, quali possibili incendi;
· Evita l’intasamento delle tubature e l’accumulo di monossido di carbonio nelle stanze che impedirebbe il ricambio d’aria, causando conseguenze gravi come la morte;
· Si scongiurano possibili cortocircuiti del sistema elettrico;
· Si previene la possibile fuoriuscita di gas, impedendo intossicazioni o rischiose esplosioni.
In sostanza la manutenzione della caldaia è un dovere ed un obbligo a garanzia della sicurezza personale, della propria famiglia e, se si abita in un condominio, dei vicini. Evitare di provvedere ad eseguire la manutenzione è un problema traducibile in possibili negative o persino catastrofiche conseguenze.

La normativa vigente sulla manutenzione della caldaia
In materia di manutenzione della caldaia, il regolamento è stabilito dal Decreto del Presidente della Repubblica N° 74 del 15 aprile 2013, emanato per uniformarsi alla disciplina europea, come soluzione alla procedura d’infrazione per il non recepimento della relativa Direttiva Europea 2002/91/CE. L’entrata in vigore della disciplina è avvenuta il 12 luglio 2013, concerne in maniera più ampia l’efficienza energetica degli impianti di climatizzazione invernali, appunto le caldaia, ed estivi. La normativa stabilisce con chiarezza che nel caso in cui l’installatore dell’impianto di climatizzazione non abbia fornito le direttive ed istruzioni specifiche sul sistema, le operazioni concernenti la manutenzione degli apparecchi devono essere eseguite in conformità delle necessarie prescrizioni e con la dovuta periodicità. Questa è stabilita dalle istruzioni tecniche applicate al sistema di climatizzazione, come rilasciate dalla società fabbricante ai sensi delle dovute normative. Questo significa che:
· È obbligatorio provvedere alla manutenzione della caldaia;
· Il periodo intercorrente tra un controllo e l’altro è individuato nelle disposizioni indicate dall’installatore, in mancanza deve provvedere l’utilizzatore. Questi dovrà richiedere ad un tecnico specializzato di provvedere ad identificare il sistema e indicare il periodo massimo che deve trascorrere per la manutenzione;
· Tale obbligo non è stabilito in maniera univoca. Bensì dipende dal sistema installato, poiché ogni apparecchio ha periodi differenti per operare nel controllo e manutenzione.
La manutenzione è obbligatoria, tuttavia la normativa non stabilisce in maniera univoca i tempi, essendo questi dipendenti dal tipo di sistema presente.
 
I libretto della caldaia
Il 31 dicembre 2015 è stato adottato il nuovo libretto della caldaia, basato sul modello introdotto dalla normativa sugli impianti termici. Il libretto è diventato obbligatorio dal 2016, uguale per tutti i tipi di impianto, è costituito da schede singole assemblabili a seconda del tipo di sistema di climatizzazione presente. Gli interventi di manutenzione, sostituzione e modifiche devono essere tutti obbligatoriamente indicanti al suo interno, ad opera dell’installatore dell’impianto la prima volta e dal tecnico specializzato successivamente. All’interno sono indicati i dati degli apparecchi e le disposizioni di fabbrica riguardo gli obblighi di manutenzione. Nel caso in cui il sistema è sfornito di questi dati, dovrà il tecnico incaricato della manutenzione provvedere, a seconda delle relative indicazioni di fabbrica, ad specificare qual è il periodo massimo che deve intercorrere per operare nel controllo. Il libretto deve essere conservato con cura, la responsabilità è del proprietario dell’immobile o amministratore del condominio.

In cosa consiste la manutenzione
La normativa parla di manutenzione ordinaria, cioè quella prevista allo scopo di garantire il corretto funzionamento del sistema evitando i rischi connessi ai problemi di cattivo funzionamento, all’usura dell’intero sistema o di alcune delle sue parti. In linea di massima, la manutenzione della caldaia riguarda:
· Pulizia dello scambiatore lato fumi;
· Prova di tiraggio della canna fumaria;
· Controllo del funzionamento dei dispositivi di comando relativi alla regolazione;
· Pulizia del bruciatore;
· Analisi dei dispositivi di protezione, controllo e sicurezza;
· Accertamento della regolarità dell’accensione;
· Controllo dell’assenza di perdite di acqua o della presenza di possibili oggetti che impediscono il corretto deflusso dei prodotti dovuti alla combustione;
· Verifica delle parti usurabili come ugelli, ventilatori, camera di combustione, pressostati, elettrodi e guarnizioni di tenuta.
Come si evince la lista non è breve. La manutenzione ordinaria riguarda molti aspetti indispensabili al giusto funzionamento del sistema di climatizzazione, allo scopo di verificare e provvedere dove necessario evitando inutili consumi e possibili rischi. La manutenzione deve essere eseguita secondo regola d’arte, cioè rispettando determinate regole inderogabili. Per questo bisogna affidarsi a tecnici specializzati e mai provvedere personalmente, tranne se non si possiedono le competenze stabilite dalla legge.
 
Controllo dei fumi
Il controllo di efficienza energetica consiste nella verifica dei fumi della caldaia. In questo caso la normativa non si limita solamente a stabilire l’obbligatorietà, ma è puntigliosa nel fissare i termini a seconda del tipo di impianto di combustione in uso. La legge stabilisce a riguardo che:
· Nel caso di impianti domestici con potenza superiore a 10 kW e inferiore a 100 kW, funzionanti con combustibile solido o liquido, i controlli devono essere eseguiti ogni 2 anni;
· Nel caso di impianti domestici con potenza superiore a 10 kW e inferiore a 100 kW, funzionanti a gas o GPL, i termini per i controlli sono di 4 anni. Questo spiega il motivo per il quale nel nostro Paese sono presenti in maggioranza impianti con potenza inferiore ai 100 kW;
· Per gli impianti termici con potenza superiore a 100 kW, funzionanti con combustibili liquidi o solidi, i controlli sono da eseguire annualmente;
· Per gli impianti termici con potenza superiore ai 100 kW, funzionanti con combustibili a gas o GPL, il controllo è da eseguire almeno una volta ogni 2 anni.
È da osservare che i dispositivi che producono una potenza inferiore ai 10 kW sono esenti dai controlli. Ciò essendo questi i comuni sistemi quali stufe elettriche oppure a gas, che non sono soggette ad alcun particolare verifica. Esistono delle eccezioni a queste scadenze che riguardano le Regioni e Province Autonome che hanno il diritto di emanare apposite norme stabilendo termini differenti. Inoltre il produttore dell’apparecchio o l’installatore del sistema possono indicare nel libretto scadenza anche inferiori ai 4 anni. Per i Comuni con più di 40.000 abitanti possono essere stabili diversi termini ed incombenze. È buona cosa rivolgersi allo Sportello Energia presente nel proprio Comune o Provincia allo scopo di conoscere eventuali deroghe. In passato esistevano diverse regole riguardo i sistemi con caldaie a metano, a seconda se il funzionamento fosse basato sul focolare aperto oppure a camera stagna. Questa differenza oggi non è più rilevante. Da ricordare che i termini di controllo possono essere molto diversi rispetto al passato grazie all’evoluzione tecnologica. Per chi è in possesso di sistemi antiquati e non ha provveduto alla sostituzione, è fondamentale attenersi alle regole indicate dal produttore. A riguardo è da rammentale l’esistenza dell’Ecobonus per gli interventi di sostituzione della caldaia allo scopo di rispettare l’efficienza energetica. La detrazione riguarda il 65% del costo per la riqualificazione energetica, ma aumenta al 70% per i lavori di involucro dell’edificio condominiale e 75% per il miglioramento della prestazione energetica invernale.
 
Chi è obbligato alla manutenzione
Ricordando che la pulizia annuale della caldaia non è obbligatoria, ma salvaguarda da eventuali malfunzionamento, è importante individuare chi sono quei soggetti obbligati per legge a richiedere la manutenzione del sistema di riscaldamento. Questi sono il proprietario dell’immobile oppure l’amministratore del condominio nel caso di sistemi di riscaldamento centralizzati. Quando si parla di appartamenti o case in affitto, è l’affittuario obbligato a richiedere la manutenzione ed il controllo. Tuttavia nei casi di lavori rilevanti, come la sostituzione della caldaia o la riparazione di parti dell’impianto, per cui non rientranti nell’ordinaria manutenzione, la responsabilità ricade sul proprietario dell’immobile. Questo obbligo è solitamente stabilito negli stessi contratti di locazione. Come indicato precedentemente, la manutenzione deve essere svolta da un tecnico qualificato ed autorizzato. Per questo la responsabilità ricade sul soggetto che deve richiedere la manutenzione nel caso in cui si rivolga a chi non è un tecnico specializzato. Il risparmio ottenuto in questo caso non garantisce la normale sicurezza, potendo trasformarsi in pericolose conseguenze per la sicurezza.
 
Costi della manutenzione ed eventuali sanzioni
La manutenzione ordinaria dell’impianto di climatizzazione svolta da un tecnico specializzato ha ovviamente un costo. Solitamente questo varia dai 60 agli 80 euro, prezzo che sale nel caso in cui è necessaria una verifica delle emissioni. La mancata manutenzione comporta l’irrogazione di una sanzione, applicabile anche grazie alle normative regionali che prevedono controlli a campione sul territorio. Le sanzioni sono:
· Nel caso di anomalie e mancata revisione varia dai 50 ai 200 euro di multa;
· Per il mancato controllo dell’efficienza attinente alla combustione la sanzione varia dai 500 ai 3.000 euro, oltre i dovuti rimborsi per i costi di verifica;
· La multa per la mancanza del dovuto libretto varia dai 500 ai 600 euro.
I Comuni provvedono a comunicare all’interessato dell’imminente controllo almeno 20 giorni prima. Questo lasso di tempo può consentire di adempiere agli obblighi, sempre tenendo conto che la presenza sul territorio di molti impianti può impedire al tecnico di provvedere in tempo a causa della mole di lavoro.

Conclusioni
La manutenzione della caldaia è obbligatoria, ma non è stabilito il tempo entro cui eseguirla. Questo dipende dal tipo di impianto, i cui dati tecnici sono indicati espressamente nel libretto ad opera dell’installatore oppure il tecnico. Diversamente nel caso dei controlli dei fumi la legge fissa i dovuti termini. I costi per la manutenzione ordinaria non sono proibitivi, le multe invece possono essere molto esose nel caso in cui la mancanza di controllo comporti delle eventuali gravi conseguenze. È indispensabili adoperarsi allo scopo di fare eseguire la necessaria manutenzione, non solo per evitare le sanzioni, ma soprattutto per scongiurare risultati negativi per la sicurezza, potendo anche ottenere un risparmio sui consumi grazie al corretto funzionamento dell’impianto.

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