di Dario Ferrara
Martedì 12 Marzo 2019, 19:20Acquisti e ristrutturazioni, pronti i mutui verdi Ue: giù le bollette e i tassi
Entra nel vivo l’operazione mutui verdi targati Ue. In Italia nove banche si preparano a lanciare sul mercato un nuovo tipo di finanziamento creato su misura per comprare e ristrutturare abitazioni a basso impatto ambientale: il merito è del progetto EeMap (Energy efficient mortgages action) finanziato da Bruxelles col programma Horizon 2020 e promossoda Emf-Ecbc, federazione di istituti di credito europei.
Il tutto grazie alla definizione comune di mutuo green arrivata al termine della fase pilota aperta a giugno con il contributo di 84 enti, fra imprese e istituzioni internazionali: sono finanziati gli interventi di ristrutturazione che migliorano di almeno il 30 per cento le prestazioni energetiche precedenti o le nuove costruzioni a impatto zero. L’iniziativa vale anche per gli edifici commercialie pubblici.
La componente energetica rientra nella valutazione del credito con un sistema a semaforo, con la scala di valori da rosso a verde per i vari profili dell’efficientamento. Quali i vantaggi? Interessi più bassi o un maggior loan to value, il rapporto tra la somma del prestito e il bene che il finanziato mette agaranzia. Ma anche un tasso variabile che scende progressivamente, man mano che nei locali avanzano i lavori per isolare meglio gli ambienti, sostituire vecchi sistemi di riscaldamento o aumentare l’indipendenza energetica con l’installazione di pannelli solari.
Si punta a un prodotto finanziario che può essere acquistato anche da famiglie a basso reddito, grazie alla combinazione di vari incentivi e la cessione del credito fiscale a intermediari finanziari. «Il progetto vuole rendere più conveniente per le famiglie italiane ristrutturare le proprie case sia per fini energetici che antisismici », spiega Luca Bertalot, segretario generale Emf-Ecbc. Insomma, un pacchetto verde chiavi in mano.
L’operazione EeMap ha un effetto win-win: conviene ai proprietari delle case smart, che riducono i consumi risparmiando sulle bollette, e alle banche, perché più è alta l’etichetta energetica dell’immobile, minori sono i rischi di insolvenza del cliente.
E’ uno studio condotto dall’Università Ca’ Foscari di Venezia su 350 mila mutui italiani a dimostrare che esiste una relazione fra il patrimonio edilizio green e la solvibilità dei finanziamenti: l’analisi è realizzata a livello regionale a partire dall’ammontare delle detrazioni concesse sulle spese per il rinnovamento energetico.
Tutto nasce dall’Ape, l’attestato di prestazione energetica obbligatorio per la compravendita e la locazione degli immobili: tredici regioni su venti dispongono di banche dati cui accedere per visualizzare le informazioni sulle caratteristiche tecniche delle abitazioni certificate da esperti accreditati.
E nei territori dove è maggiore il tasso di efficienza energetica - spiegano all’ateneo partner del progetto - più basso risulta il numerodei prestiti insoluti.
L’investimento nell’abitazione eco-compatibile, infatti, aiuta il proprietario a liberare liquidità, riducendola svalutazione dell’immobile a lungo termine e dunque il rischio di credito della banca. La casa ristrutturata che sale dalla classe energetica “E” alla “B” può far risparmiare fino a 24 mila euro nei successivi trent’anni. E con il maggior rendimento energetico il valore della proprietà aumenta come se si aggiungessero dieci-quindici metri quadrati alla superficie dei locali.
Insomma: l’Europa aiuta le banche ma la clientela deve vedere i vantaggi in termini di tassi o di strumenti per migliorare le prestazioni energetiche dell’immobile.
La definizione di mutuo verde è stata annunciata a dicembre durante la conferenza mondiale sul clima dell’Onu a Katowice, in Polonia. E si va verso la creazione di un marchio ad hoc per il finanziamento green. Si stima che l’Ue dovrà investire 100 miliardi di euro l’anno per opere di ristrutturazione ed efficientamento energetico per raggiungere gli obiettivi ambientali fissati per il 2030. Nel Vecchio Continente, infatti, ci sono 247 milioni di abitazioni e ben 220 milioni sono state costruite prima del 2001. E le costruzioni consumano un terzo dell’energia e produconoil33percentodelle emissioni di anidride carbonica. A Eemap aderiscono 42 istituti di credito di 13 Paesi che rappresentano il 55 per cento dei mutui erogati nella Ue. In Italia i nove protagonisti sono Bpm, Bnl gruppo Bnp Paribas, Bper, Crédit Agricole, Friulovest Banca, Monte Paschi di Siena, Société Générale Cib, Uni- Credit,VolksbankAlto Adige.