di Claudia Guasco
venerdì 16 agosto 2019, 09:21Nadia Toffa, don Patriciello ai funerali: «Dalla parte dei deboli, aveva fame di giustizia»
dal nostro inviato
BRESCIA Una bara bianca, un cuscino di rose candide, le note di “Halleluja” di Leonard Cohen che accompagnano il feretro. L’ultimo saluto a Nadia Toffa, morta di tumore a quarant’anni, è l’abbraccio della sua famiglia, dei colleghi delle Iene con cui ha condiviso lavoro, vita e amicizia, della sua città che ha partecipato in lacrime ai funerali nel Duomo. «Ciao guerriera», è il grido che si alza dal sagrato della chiesa, poi un lungo applauso mentre Pif, Giulio Golia, Frank Matano e le altre Iene sfilano davanti al feretro.
AUTENTICA E COCCIUTA
«Nadia sei stata anche amante della giustizia, sei arrivata là dove la gente era più maltrattata, bistrattata, dimenticata», dice dlla sua omelia don Maurizio Patriciello, il sacerdode di Caivano che si batte nella Terra dei fuochi. «Nadia - afferma - era dalla parte dei più deboli, dalla parte degli scarti della società. Certo aveva dei nemici, ma se tutti parlassero bene di voi preoccupatevi. Anche Gesù Cristo è stato messo in croce perché lui la testa non l'ha piegata mai. Quando vi mettete contro qualcuno, quando dite la verità, qualcuno ve la farà pagare. Nadia hai saputo fare del tuo lavoro una missione». E ha lazato un velo sulla malattia. «Hai avuto il coraggio di chiamare il cancro con il suo vero nome dando coraggio a tanti malati oncologici. Qui ci sono tante mamme della terra dei fuochi, mamme che hanno dovuto accompagnare al camposanto i loro bambini». Nadia, conclude il sacerdote, «ha messo l'Italia sottosopra, è stata amata da Nord a Sud, dalla Terra dei fuochi a Brescia. È entrata nel cuore di tutti perché è stata autentica, cocciuta perseverante, tosta. Ha avuto fame e sete di giustizia».
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