- Lunedì 10 Luglio 2017, 09:36
Nuovi sistemi costruttivi, obiettivo: risparmio energetico e difesa dell'ambiente
Si fa strada il co-living, i palazzi nuovi o ristrutturati hanno spazi multifunzionali e servizi in comune. Più comfort e costi ridotti
Il tema dominante in fatto di immobili, fino a qualche tempo fa, era il richiamo al risparmio energetico per salvaguardare l’ambiente ma anche la tasca. Tagliare i consumi della bolletta elettrica e termica è stato per anni uno degli obiettivi, con soluzioni sempre più innovative, da applicare anche nelle ristrutturazioni.
Ma oggi tutto ciò non è più sufficiente. Gli edifici concepiti secondo i criteri dell'efficienza sono una realtà in crescita, ma lo standard a cui puntare è più elevato: si tratta non solo di efficienza ma anche di comfort, benessere (termico, acustico e visivo), salubrità dell’aria, in altre parole quella che è stata definita dagli addetti ai lavori la “biofilia”: ovvero una perfetta integrazione fra una casa e i suoi abitanti. Inoltre, la richiesta di nuovi servizi in casa e di una nuova socialità sta cambiando il concetto stesso di edificio: pensato sempre di meno come un gruppo di unità separate fra di loro e sempre di più come un luogo in cui vivere insieme a una comunità e condividere lo spazio.
Biennale di Milano
Questi alcuni temi affrontati di recente a Milano, in occasione del Made Expo, biennale del progetto e delle costruzioni. Suddivisa in quattro sezioni tematiche (rispettivamente dedicate alle costruzioni e materiali, all’involucro e ai serramenti, agli interni e finiture e ai software per tecnologie e servizi), la manifestazione è un punto di incontro per il settore. Dalla rigenerazione urbana al risparmio energetico, dalle prestazioni dei materiali alla prevenzione antisismica, dalle tecnologie del legno ai nuovi software e al bim per progettare la casa.
I nuovi sistemi costruttivi
I sistemi costruttivi disponibili oggi sul mercato offrono enormi possibilità per quanto riguarda risparmio energetico e attenzione per l’ambiente. Non sempre, però, questi due argomenti vanno a braccetto con quella che è la percezione degli abitanti dentro un appartamento o in un ufficio. Paradossalmente, si commette l’errore di prestare troppa attenzione al benessere termico di un ambiente senza considerare altri parametri che influiscono sulle sensazioni di chi vive uno spazio.
Muffe e inquinanti
La mancanza di un corretto ricambio d'aria così come la presenza di polveri e muffe o di inquinanti (sostanze che possono essere rilasciate anche da elementi costruttivi, rivestimenti e arredi) sono fra le cause che minano il benessere e procurano anche disturbi. Allo stesso modo, un’illuminazione sbagliata degli ambienti, la presenza di rumori che arrivano dall'esterno o dagli alloggi vicini o un disequilibrio nella predisposizione degli impianti di riscaldamento e raffreddamento fanno sì che, anche in presenza di tecnologie che puntano tutte le proprie carte sulla riduzione degli sprechi, non si riesca a raggiungere il comfort desiderato.
Una buona progettazione
Elementi immateriali come la termoregolazione interna e la predominanza di luce naturale – sottolineano gli esperti – contribuiscono tanto quanto quelli fisici e materiali alla vivibilità di edifici e abitazioni e alcune tecnologie costruttive rappresentano l’esatto punto di incontro di queste due dimensioni. Tutto, però, passa e può essere risolto grazie a una buona progettazione.
Spazi multifunzionali
Il tema del benessere ambientale si incrocia, inoltre, con quello della composizione dello spazio. In un’epoca di sharing economy anche la casa divide i suoi spazi e mette in condivisione i servizi che, fino a ieri, si cercavano nel quartiere. Il concetto di co-working sta evolvendo in co-living e i palazzi nuovi o ristrutturati vengono pensati come spazi multifunzionali. Il riuso delle aree edificate, unito a esperienze di cohousing, diventa anche l’unica risposta possibile alla scelta di non consumare nuovo suolo. Negli spazi comuni si possono creare ambienti utilizzabili come asili, piscine, aree per feste e accoglienza degli ospiti, per gestire acquisti solidali, circoli ricreativi per anziani, palestre, sale per mangiare insieme e per condividere interessi, lavanderie. Il tutto passa per una progettazione sempre più partecipata, in cui il committente dell’architetto non è l’impresa, ma l’inquilino.
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