di Franca Giansoldati

Mercoledì 20 Febbraio 2019, 12:45

Il Vaticano respinge vittime della pedofilia, protesta a San Pietro

Città del Vaticano - Delusione. Dolore. L'ennesima umiliazione. Protestano garbatamente in via Paolo VI, a ridosso del Colonnato di Piazza San Pietro, le vittime di pedofilia riunite nell’organizzazione internazionale Ending Clergy Abuse, che riunisce persone di 22 paesi nel mondo. I gendarmi hanno sbarrato il passo alla delegazione che voleva entrare all'Istituto Maria Bambina, dove sei sopravvissuti agli abusi aspettavano di essere ricevuti dal comitato organizzatore del summit sulla Protezione dei minori che inizierà domani in Vaticano. A parlare è Peter Sanders, vittima australiana e già membro della pontificia commissione sugli abusi, dimessosi l'anno scorso per protestare contro l'atteggiamento ambiguo e omertoso che aveva riscontrato in curia durante la sua permanenza nell'organismo. 

«Non vogliono farci entrare - ha detto - senza fornirci spiegazioni, senza criteri. Ci hanno sbarrato il passo. In pratica i funzionari vaticani che stanno organizzando il summit sugli abusi hanno scelto di parlare solo con le vittime che vogliono loro ma devono capire che noi rappresentiamo 22 Paesi».

Alla protesta  partecipa anche una rappresentante messicana delle vittime di  Macial Marciel, «il peggior mostro di tutta la storia della Chiesa», ha detto: «Ma ancora queste vittime stanno aspettando delle scuse formali, nessun Papa, neanche Francesco quando è andato in Messico, ha voluto riceverle». L'argomento Marcial Maciel Degollato per il Vaticano è ancora un tabù.

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