- lunedì 19 ottobre 2015, 15:35
Personale domestico: indennità di disoccupazione, per due anni paga l'Inps
Ne ha diritto la colf con almeno 24 ore di lavoro settimanale. La normativa
Per avere diritto alla indennità di disoccupazione Inps, nei 12 mesi precedenti la cessazione del rapporto la colf deve avere lavorato almeno 5 settimane con un minimo di almeno 120 ore nel complesso e almeno 24 in ogni settimana. Così ha stabilito l’Inps interpretando in concreto il decreto legislativo 22/2015 che ha introdotto la nuova indennità chiamata Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego).
I requisiti
L’assegno è riservato ai lavoratori subordinati del comparto privato, senza lavoro perché licenziati o per dimissioni per giusta causa. I requisiti per chiedere e ottenere l’assegno di base sono i seguenti: a) 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni ; b) 30 giorni di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti la perdita del lavoro.
Situazione speciale
A causa del particolare regime che caratterizza il lavoro domestico, per i lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari è possibile individuare le settimane in cui gli stessi hanno prestato attività lavorativa ma non è possibile verificare, all’interno di ciascuna settimana, in quali e in quante giornate sia stata prestata l’attività lavorativa. Il datore di lavoro è tenuto a comunicare all’Inps in via telematica il numero di ore lavorative settimanali - senza la specifica della distribuzione delle medesime all’interno delle singole giornate - e la relativa retribuzione oraria o mensile. Successivamente, all’atto del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali - effettuato trimestralmente dal datore di lavoro per un numero di ore che può essere anche maggiore o minore rispetto a quelle inizialmente comunicate - è possibile conoscere soltanto il numero di settimane accreditate per ciascun mese.
24 ore la settimana
A questo punto il ragionamento dell’Inps è il seguente: considerato che per la copertura contributiva di una settimana sono necessarie 24 ore di lavoro, il requisito si intende soddisfatto quando le colf abbiano prestato – nel periodo di osservazione (12 mesi precedenti la cessazione del rapporto di lavoro) – attività lavorativa per 5 settimane con un minimo di ore lavorate per ciascuna settimana pari a 24 ore (24 x 5 cioè minimo di ore per la copertura di una settimana = 120 ore). Per la costituzione del requisito delle trenta giornate di lavoro effettivo occorre pertanto la presenza nei dodici mesi precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione di un minimo di 120 ore distribuite nella maniera sopra descritta e cioè 24 ore per ciascuna delle cinque settimane.
La misura
La misura dell’assegno è calcolata sulla retribuzione media derivante dalle buste paga degli ultimi quattro anni. Ed è pari al 75% dello stipendio fino a 1.195 euro mensile e al 25% sulle quote superiori. In ogni caso l’indennità massima mensile pagata da Inps è di 1.300 euro. C’è però una riduzione costante dell’assegno: dal quarto mese si riduce del 3% ogni mese. Un esempio: se l’assegno mensile è di 1.000 euro, il quarto mese verrà ridotto a 970 euro, il quinto a 941, il sesto a 943, ecc.
Il pagamento
L’indennità viene pagata per un numero di settimane pari alla metà delle settimane coperte da contributi negli ultimi quattro anni. Se, ad esempio, sono stati coperti di contributi 3 anni l’assegno sarà pagato per 1 anno e mezzo. Il riconoscimento massimo è di 2 anni.
La domanda
La domanda all’Inps segue la seguente scansione temporale: a) se presentata entro 8 giorni dalla perdita del lavoro, l’assegno è pagato dall’ottavo giorno; b) se presentata dopo, l’assegno parte dal giorno successivo alla domanda perdendo il periodo precedente; c) se presentata dopo 68 giorni, l’assegno si vanifica del tutto.
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