• di Bruno Benelli
  • domenica 13 gennaio 2013, 19:54

Proroga condono colf per chi ha pagato il ticket

Se avete versato in tempo i 1000 € domande fino al 31 gennaio

Condono colf e badanti e altri lavoratori dipendenti prorogata al 31 gennaio 2013 la possibilità di presentare la domanda scaduta il 21 settembre scorso. La proroga riguarda esclusivamente quelle persone che hanno pagato attraverso il modello F24 il ticket di ingresso pari a 1.000 euro regolarmente entro la naturale scadenza del 15 ottobre ma hanno dimenticato poi di presentare la domanda al sistema informativo del Ministero dell’interno, Direzione generale per le libertà civili e l’immigrazione. Per cui l’amministrazione si trova riscossioni che non trovano la loro naturale “residenza” nella correlata domanda.
Moduli telematici
Problema insolubile? Niente affatto. Chi non ha portato a compimento la sanatoria ha nome e cognome. Infatti l’Agenzia delle entrate ha comunicato gli estremi di tutti i pagamenti dei contributi forfetari per cui è facile riscontrare gli F24 con l’assenza della successiva domanda. Perciò i datori di lavoro interessati possono accedere al sistema di inoltro telematico della domanda utilizzando direttamente il sito https://nullaostalavoro.interno.it senza necessità di preventiva registrazione. Per il collegamento gli interessati devono utilizzare le seguenti credenziali: a) per la mail utente: il codice fiscale o partita Iva del datore di lavoro riportato sul modello F24; b) per la password: il numero del documento identificativo del lavoratore presente sul modello F24. Una volta entrati nel sistema telematico gli utenti hanno a disposizione i modelli di domanda da compilare (modello Em-Dom per il lavoro domestico, modello Em-Sub per gli altri tipi di lavoro). Eventuali necessità di assistenza possono essere chieste alla sezione help desk dell’applicativo.
Rapporto interrotto
Con l’occasione il Viminale si prende cura di chiarire che cosa succede e cosa fare nel caso in cui nell’attesa che le parti siano convocate dallo Sportello unico per l’immigrazione per firmare il contratto di soggiorno il rapporto di lavoro per il quale sono stati versati i 1.000 euro si interrompa. Come primo atto il datore di lavoro deve darne immediata comunicazione allo Sportello e all’Inps. I motivi dell’interruzione possono, a detta del Ministero dell’interno, essere suddivisi in due ipotesi. A – Possono derivare da una causa di forza maggiore sopravvenuta quale, ad esempio, il decesso della persona da assistere da parte della badante o , nel caso di lavoro non domestico, la cessazione di azienda. In queste ipotesi è consentito, al momento della convocazione, il subentro di un componente del nucleo familiare del defunto o dell’azienda subentrante, eventualmente modificando il rapporto di lavoro nei limiti posti dalla norma. Se il subentro non è possibile al lavoratore viene rilasciato un “permesso di soggiorno per attesa occupazione”. B – Possono derivare da altri motivi. Anche in questa ipotesi il datore di lavoro deve comunque presentarsi con il lavoratore il giorno della convocazione al fine di formalizzare la rinuncia al rapporto di lavoro, precisando i motivi che ne hanno causato l’interruzione e sottoscrivere, insieme al lavoratore extracomunitario, il contratto di soggiorno, ovviamente per solo periodo di effettivo impiego del dipendente. Solo a seguito di ciò ci sarà l’estinzione dei reati e degli illeciti amministrativi compiuti dal datore di lavoro per avere messo in piedi un rapporto con un clandestino. Per lo stesso periodo devono essere versati i contributi Inps, e comunque per non meno di sei mesi. Anche in questo caso viene rilasciato, se richiesto dai lavoratori interessati, il permesso di soggiorno per attesa occupazione.

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