Rula Jebreal a Sanremo, dietrofront Rai: è tra le primedonne sul palco
Amadeus che sarà presentato nel corso della conferenza stampa del prossimo 14 gennaio», si legge in un comunicato diffuso dalla Rai.
La notizia della sua esclusione nei giorni scorsi aveva scatenato tante polemiche. Jebreal in un'intervista aveva rivelato che la Rai le avrebbe chiesto di fare un passo indietro da lei rifiutato.
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Troppo politicizzata, per alcuni, la presenza all'Ariston della giornalista, che in passato ha definito l'Italia un paese razzista e si è scontrata con esponenti del centrodestra. Secondo altri, a cominciare dal senatore di Italia Viva Davide Faraone che aveva annunciato l'intenzione di portare il caso in vigilanza Rai, si sarebbe tratto di discriminazione o addirittura censura. Amadeus, dopo aver discusso le sue proposte con il direttore di Rai1 Teresa De Santis, ha incontrato questa mattina l'amministratore delegato Fabrizio Salini per spiegare il suo progetto.
Le altre ospiti a Sanremo potrebbero essere Francesca Sofia Novello (fidanzata di Valentino Rossi), Georgina Rodriguez (partner di Cristiano Ronaldo), Diletta Leotta e i volti del Tg1 Emma D'Aquino e Laura Chimenti. La vera sorpresa sarebbe però Gessica Notaro, la showgirl riminese sfregiata dall'ex fidanzato e diventata simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.
Sanremo, Rula Jebreal: «La Rai mi ha chiesto di fare un passo indietro, ho rifiutato»
Jebreal, consigliera del presidente francese Macron per il gender gap, analista di politica estera, in tv con Michele Santoro, Annozero (2006), autrice di romanzi, impegnata in campagne sui diritti umani, dopo la notizia della sua esclusione aveva rilasciato un'intervista. «Sabato scorso mi hanno telefonato pregandomi di fare io il passo, di rinunciare spontaneamente. Mi sono rifiutata. Gli ho mandato un messaggio scritto: se volete censurarmi dovete essere voi ad assumervene la responsabilità», ha spiegato la giornalista.
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La sua presenza al festival si è trasformata in un caso politico. In molti facevano notare che di fronte alle grandi crisi di questi giorni, dividersi su Jebreal al festival sembrava eccessivo. Era intervenuto addirittuta il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli che aveva twittato: «Siamo in un paradosso: non si vuole trasformare in tribuna politica il Festival di Sanremo, ma si opera una scelta di esclusione politica preventiva. Detta anche censura». A Patuanelli aveva replicato Primo Di Nicola, senatore del 5 stelle e componente della commissione Vigilanza. «Con il governo e il Parlamento alle prese con problemi epocali, crisi aziendalI ed emergenza lavoro, con una guerra alle porte, vedere politici e ministri intromettersi negli affari interni della Rai è veramente sgradevole».
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