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  • di Marino Bartoletti
  • giovedì 6 febbraio 2020, 00:19

Sanremo, perché Johnny Dorelli non ci sarà

La notizia della partecipazione di Johnny Dorelli come ospite d’onore al Festival mi aveva riempito di gioia. La sua è una delle voci più intonate ed “educate” della storia della musica leggera italiana. Purtroppo non potrà essere presente per motivi di salute e la cosa mi ha addolorato perché in un Festival che sa rendere omaggio alle storie importanti la sua avrebbe trovato cittadinanza e affetto. Per gli appassionati di musica distratti è il caso di ricordare che Dorelli (un nome d’arte nato dalla storpiatura della pronuncia americana di quello del padre, il tenore Nino D’Aurelio) è uno dei quattro cantanti che a Sanremo hanno vinto due edizioni consecutive.

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A tutti vengono in mente Nilla Pizzi e Domenico Modugno: e forse Nicola di Bari. Ma se Mimmo poté conquistare le due indimenticabili vittorie con Nel blu dipinto di blu e con Piove nel 1958 e nel 1959 lo dovette anche all’interpretazione complementare di questo giovane crooner ventenne che aveva portato in Italia tutta l’esperienza della grande musica d’Oltreoceano. Da allora Johnny prese il volo come uno dei più completi uomini di spettacolo italiani. Gli giunga, seppur da lontano, il nostro applauso più ammirato e sincero.

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