• lunedì 21 novembre 2011, 16:24

Se il portiere si ammala è previsto l'indennizzo

La Cassa rimborsa per un massimo di 180 giorni il 56-73% del salario
Portiere ammalato
L’Inps si tira da parte perché la legge non prevede un intervento pubblico per pagare i giorni di malattia. Interviene il datore di lavoro (il condominio) per pagare le indennità previste dal contratto e poi chiedere il rimborso di quanto anticipato al lavoratore alla Cassa malattia portieri, che ha istituito un apposito Fondo.
Ora le leggi prevedono che i certificati medici che attestano la malattia devono essere trasmessi solo in via telematica. Questa piccola rivoluzione riguarda anche i portieri e gli altri lavoratori di settore.
Per recepire le novità e rendere più semplice e scorrevole la denuncia di malattia le parti, che hanno firmato il contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti da proprietari di fabbricati – nella specie Confedilizia da una parte e Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil dall’altra -, hanno sottoscritto uno specifico accordo che regolamenta la materia.

Numero di protocollo
E’ previsto che tutti i lavoratori del comparto, oltre ad avvisare il datore di lavoro in modo tempestivo della propria assenza (con indicazione dell’eventuale domicilio di reperibilità se diverso dalla sua dimora abituale), debbono comunicargli per iscritto tramite sms, fax, mail o raccomandata anche a mano, entro due giorni dal rilascio dello stesso, il numero di protocollo del certificato telematico, che il medico al termine della visita deve indicare all’ammalato.
Inoltre i dipendenti con i profili professionali di: portieri (profilo A); lavoratori con funzioni amministrative, quali per esempio gli impiegati (profilo C); lavoratori addetti alla vigilanza o a mansioni assistenziali o ausiliarie, quale per esempio l’assistente condominiale (profilo D) devono ricordare di farsi rilasciare dal medico certificatore la copia cartacea del certificato medico, attenzione del certificato sul quale è indicata anche la diagnosi della malattia. In alternativa possono farsi mandare il certificato in “formato pdf” al proprio indirizzo di posta elettronica.

La diagnosi
Tale ulteriore adempimento è necessario in quanto la maggior parte dei dipendenti da proprietari di fabbricati non ricevono dall’Inps alcuna indennità di malattia che, in virtù di specifici accordi tra le parti sociali, è pagata, come abbiamo chiarito in precedenza, direttamente dal datore di lavoro. Ma ci sono casi indicati dal contratto collettivo in cui non viene riconosciuto l’indennizzo della malattia ed è proprio per questo che è necessario conoscere la diagnosi.
Risultato ? Nel comparto dei portieri è indispensabile che gli stessi dispongano anche della copia cartacea delle attestazioni di malattia al fine di poter trasmettere quella comprensiva della diagnosi: 1) al datore di lavoro, 2) o, se non vogliono far conoscere la natura della malattia al datore di lavoro, direttamente alla Cassa portieri ( cioè all’Ente bilaterale che provvede al rimborso dell’indennità malattia ai datori di lavoro). Un metodo vale l’altro, l’importante è che ci sia l’invio del certificato. Sul punto è opportuno che il datore di lavoro continui a sensibilizzare il proprio dipendente.
Attualmente sono in corso le trattative per il rinnovo del contratto e ci viene assicurato che le indicazioni ora illustrate saranno inserite nel nuovo contratto.

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