di Mirko Polisano
sabato 28 settembre 2019, 13:04Roma, clan Spada: tra gli assolti c'è l'erede del boss Romoletto
Assolti in primo grado e ora pronti a prendere in mano le redini del clan Spada. La cosca sinti definita «mafiosa» dalla sentenza di martedì scorso è ora decapitata con i suoi tre boss Carmine, alias Romoletto, Roberto e Ottavio, detto Maciste condannati all'ergastolo. Si cerca un nuovo capo che possa portare avanti gli affari di famiglia. E tra chi potrebbe prendere in mano le redini del clan ci sono gli eredi illustri. Tra questi Armando ed Enrico Spada, quest'ultimo figlio di Maciste ed entrambi con un curriculum criminale di tutto rispetto. Dai tentati omicidi, per cui Armando venne arrestato nel 2007, alla droga. Quattro anni fa, Enrico Spada è finito in manette perché trovato in possesso di dosi di cocaina, soldi in contanti e di un bilancino di precisione. «Spingeva la roba» per conto del clan. All'epoca 28enne, è considerato uno degli emergenti.
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LO SCENARIO
E l'età e l'appartenenza familiare fa di lui un «predestinato». Mentre Armando i panni del boss li indossa da tempo. Si considerava «inviolabile». Una vecchia storia di mala di oltre dieci anni fa, che oggi riaffiora prepotente. È la notte tra il 6 e il 7 settembre del 2007 quando Armando Spada entra in un pub in via di Castel Fusano a Ostia Antica. Accompagnato da una donna, all'epoca lui con già precedenti per rissa - si sarebbe rifiutato di pagare il conto, aggiungendo anche: «Ripasso dopo e mi date pure il resto». Una frase questa che gli inquirenti all'epoca dei fatti avevano considerano il tentativo di una estorsione.
Armando ancora seduto al bancone del pub, si sarebbe acceso una sigaretta nonostante il divieto di fumo e i solleciti da parte del titolare del locale. Non gradendo le rimostranze contro di lui, alla fine avrebbe avvicinato il 32enne da dietro al bancone, tirandolo a se con un braccio al collo e infilzandolo per ben tre volte al fianco destro con un coltello a serramanico.