- venerdì 20 settembre 2019, 13:39
Tumore al seno metastatico, la chemio si può evitare: «Nuove terapie a bersaglio molecolare più efficaci»
È possibile evtare chemioterapia per le donne con tumore al seno metastatico. Una meta-analisi di 140 studi che ha incluso 50.029 pazienti, pubblicata su Lancet Oncology e coordinata dall'Università Federico II di Napoli, ha infatti dimostrato per la prima volta che nessun regime di chemio è più efficace della combinazione di ormonoterapia e nuove terapie a bersaglio molecolare.
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Lo studio è il risultato di una collaborazione internazionale, coordinata da Mario Giuliano dell'Università Federico II di Napoli e da Daniele Generali dell'Università di Trieste e che ha visto la partecipazione di molti ricercatori italiani. La meta-analisi ha incluso ricerche pubblicate fra gennaio 2000 e dicembre 2017. «Si è evidenziato dunque che le terapie mirate sono efficaci in prima linea, ovvero come primo trattamento, e che la qualità di vita migliora. Questa analisi - spiega Lucia Del Mastro, responsabile della Breast Unit dell'IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova - è molto importante perché, per la prima volta, pone a confronto, in prima e seconda linea, l'efficacia dei regimi oggi disponibili di chemioterapia e ormonoterapia, con o senza terapie mirate. E conferma quanto stabilito dalle linee guida internazionali, che raccomandano, anche in prima linea, l'impiego dell'ormonoterapia posticipando l'uso della chemioterapia in queste pazienti».
— The Lancet Oncology (@TheLancetOncol) 16 settembre 2019
ICYMI: #Adjuvant #chemoradiotherapy vs #radiotherapy alone in women with high-risk endometrial cancer: patterns of recurrence and post-hoc survival analysis of the PORTEC-3 trial https://t.co/J9kg7EltV5
Sono chiari i vantaggi di una scelta di questo tipo in termini di «minore tossicità», sottolinea. Nonostante le raccomandazioni internazionali, tuttavia, oggi la chemioterapia è ancora diffusa nella pratica clinica in queste pazienti (in oltre il 40% dei casi): «Ci auguriamo che l'analisi pubblicata su The Lancet Oncology possa cambiare la tendenza. Le nuove opzioni terapeutiche, infatti - conclude - garantiscono quantità e qualità di vita elevata»
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