- Domenica 26 Novembre 2017, 14:27
Climatizzatore al primo posto, al secondo i dispositivi antiladri
Il regolatore del clima è lo strumento tech più importante per il 73% degli italiani, i sistemi contro le intrusioni sono secondi in graduatoria
Clima batte sicurezza nella casa ideale. Per il 73 per cento degli italiani il climatizzatore è l’elemento tech più importante per il benessere domestico, insieme con deumidificatore e pompa di calore, mentre si piazzano soltanto secondi in graduatoria i dispositivi contro le intrusioni nelle abitazioni. È il riscaldamento a pavimento il sistema termico più ambìto, con il 37 per cento delle preferenze. E la temperatura preferita dal 50 per cento degli utenti è compresa fra 21 e 23 gradi. È quanto emerge dalla ricerca “I love Me” realizzata da OnePoll sugli italiani e la qualità della vita domestica. E attenzione, più dell’80 per cento non ha mai raccolto informazioni sulla staticità dell’edificio in cui vive: lo ha scoperto Immobiliare.it intervistando circa sei mila utenti del sito web.
Stanza per stanza
L’86 per cento degli interpellati da OnePoll ha comprato o comprerebbe un sistema di aria climatizzata a pompa di calore per migliorare il proprio benessere. E il 76 per cento di chi non ce l’ha ne vorrebbe avere uno. In quali zone della casa sono installati gli apparecchi? Il 26 per cento in camera e sala, il 23 solo nell’una, il 24 esclusivamente nell’altra, il 13 per cento in tutte le stanze dell’immobile. Solo il 23 per cento indica i termosifoni come sistema ideale di riscaldamento mentre il 14 preferisce la stufa a pellet e il camino. Nella ricerca, commissionata da Mitsubishi Electric, gli altri dispositivi tecnologici definiti importanti sono i purificatori d’aria, gli apparecchi per monitorare l’inquinamento domestico e in generale i sistemi della domotica.
Aria e coibentazione
Ammonta all’87 per cento la quota di famiglie disposta a spendere di più per avere una casa che abbia un impatto positivo sul benessere personale. Come si raggiunge il comfort nell’abitazione secondo gli italiani? Mantenendo l’ambiente ordinato e pulito (69 per cento); vivendo nel design (68); affidandosi alla tecnologia per soddisfare i bisogni (34). Per il 43 per cento del campione, ad esempio, la temperatura ideale nell’ambiente domestico oscilla fra 18 e venti gradi. E l’85 per cento «trova irritante avere una casa troppo calda o troppo fredda». In ogni caso il 26 per cento degli interpellati non ha o non è sicuro di avere una buona qualità dell’aria in casa propria, mentre il 39 per cento non è soddisfatto della coibentazione termica nell’abitazione.
Famiglia e lavoro
Per l’82 per cento di quanti hanno risposto al sondaggio una casa sostenibile dal punto di vista ambientale ha un impatto positivo sul benessere personale. Qual è secondo gli italiani la caratteristica di una casa che è più importante per il benessere? Nell’ordine: pace e tranquillità; un ambiente luminoso e colorato; luce naturale; comfort; connessione Internet; qualità dell’aria; ampi spazi; un buon livello di sicurezza; l’isolamento termico; che sia economica da mantenere. La vicinanza alla famiglia e al lavoro, rispettivamente con il 28 e il 25 per cento, sono gli elementi indicati come fondamentale pregio dell’abitazione: seguono la contiguità alla scuola dei figli, ai negozi e agli amici. La distanza ideale dal lavoro? Fra 2 e 5 chilometri secondo il 32 per cento del campione, la classe più numerosa.
Sconto di un quinto
Passiamo sicurezza degli edifici. Oltre il 60 per cento degli interpellati da Immobiliare.it dichiara di essere piuttosto preoccupato della staticità del fabbricato in cui vive. Quanto ai costi di immobili danneggiati, il 52,9 per cento si aspetta che il prezzo di vendita sia inferiore di oltre un quinto rispetto al valore di mercato. E per i contratti d’affitto ammonta al 34,9 la percentuale di chi auspica uno sconto superiore a un quinto sul canone di locazione. Metà del campione è senza dubbio disposto a pagare i lavori di messa in sicurezza dell’edificio in cui vive con la propria famiglia. Il 34,4 per cento non baderebbe a spese, il 13,3 per cento impiegherebbe fino a 20 mila euro, il 23,9 si fermerebbe a 10 mila, il 28,3 non sborserebbe più di 5 mila.
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