- lunedì 16 ottobre 2017, 09:36
I certificati di gravidanza vanno trasmessi online
Sono i medici del Servizio sanitario nazionale che devono provvedere all'invio telematico dei documenti all'Inps
Anche il certificato medico di gravidanza e il certificato medico di interruzione della gravidanza devono essere inviati all’Inps attraverso la trasmissione telematica. Ed essi vanno messi a disposizione anche delle dirette interessate e dei datori di lavoro per la consultazione. Ovviamente l’invio all’Inps va fatto solo nei casi in cui la donna fruisce di una delle prestazioni ricadenti nell’ampio alveo della tutela della maternità.
I certificati possono essere trasmessi telematicamente esclusivamente da un medico del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato. Il risultato è che la trasmissione telematica esonera la donna dal presentare essa stessa i certificati, che possono essere visionati dalla donna e dall’azienda solo previa autenticazione con il codice personale Pin o con il codice della Carta nazionale dei servizi.
I dati
Il medico deve inserire nel certificato di gravidanza i seguenti dati: a) generalità della lavoratrice; b) settimana di gestazione alla data della visita; c) data presunta del parto. Nel certificato di interruzione della gravidanza deve essere inserita in aggiunta la data di tale evento.
In caso di errata trasmissione di un certificato, il medico potrà procedere al suo annullamento attraverso la stessa applicazione utilizzata per la trasmissione. Tale operazione è consentita esclusivamente entro la mezzanotte del giorno seguente alla data di trasmissione. Dopo tale termine, la cancellazione logica dei certificati acquisiti dall’Inps è possibile solo se viene presentata una specifica richiesta di annullamento. La richiesta, necessariamente in forma scritta, deve essere adeguatamente motivata e sottoscritta dal medico certificatore. Potrà essere presentata dal medico stesso o da persona di sua fiducia munita di delega espressa, ovvero dalla donna alla quale è stato rilasciato il certificato.
L’accesso al sistema
La trasmissione e consultazione dei certificati presuppone: 1) il possesso di Pin o Cns da parte dei medici. I medici già in possesso del profilo ”medici certificatori” sono automaticamente abilitati anche per l’invio dei certificati di gravidanza e di interruzione della stessa; 2) il possesso di Pin, Cns o Spid da parte della donna ( possibile soltanto per consultare i certificati); 3) il possesso di Pin o Cns da parte dei datori di lavoro privati o loro incaricati (solo consultazione degli attestati). Coloro che sono già abilitati alla consultazione degli attestati di malattia sono automaticamente abilitati anche alla consultazione degli attestati di gravidanza e di interruzione.
Certificazione per malattia
E sempre a proposito di certificazione telematica, stavolta di malattia, dobbiamo rilevare che l’Inps esige che nel caso in cui il lavoratore ammalato, nonostante che la data finale della prognosi scritta sul certificato medico non sia ancora raggiunta, voglia rientrare al lavoro, è necessario che comunichi tale situazioni con un nuovo certificato medico che rettifichi la data della guarigione anticipata. E questa comunicazione va fatta al proprio datore di lavoro e all’Inps. Al primo per poter rientrare in ufficio o in fabbrica, al secondo per evitare che siano pagate prestazioni non dovute. Infatti per legge in presenza di un certificato con prognosi ancora in corso il datore di lavoro non può consentire al lavoratore la ripresa dell’attività lavorativa. Lo può consentire solo in presenza di un certificato medico di rettifica della prognosi originariamente indicata.
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